Rafa Benitez comincia la conferenza di fine ritiro con un «forza Napoli», spiega di aver firmato 500 autografi e illustra il progetto Napoli. «Seguiamo tre strade: vogliamo migliorare la prima squadra con acquisti e guardando ai bilanci in modo che la società possa essere forte negli anni, migliorare la struttura del club a livello internazionale e il settore giovanile per avere una base di giocatori locali. Tutto il mondo parla del Napoli che ha i soldi: il merito è del lavoro di questi anni della società».
Su Martinez ha detto De Laurentiis decide Benitez, lei cosa dice?
«Io condivido i nomi con il presidente e con Bigon, parliamo ogni giorno del mercato tenendo presenti i nostri parametri: individuiamo tre, quattro cinque giocatori e poi decidiamo quello migliore per noi».
L’arrivo di Higuain, un gran giocatore?
«Higuain è fortissimo, segnava ancora tanto nel Real Madrid, il suo livello lo conosco bene anche attraverso lo staff, tutti ne parlano molto bene: è un giocatore importante. La squadra deve giocare per vincere quindi se segna lui, oppure Callejon, oppure Cannavaro è lo stesso. Mi piace avere una squadra forte che può competere per vincere il titolo, la Champions non voglio vederla in tv ma giocarla per poter lottare fino alla fine come per lo scudetto. A Napoli c’è grande passione, anche a Liverpool si viveva il calcio in maniera forte».
L’aspetto più positivo in questo ritiro, dove invece ci sarà più da lavorare?
«L’aspetto più positivo è stato l’atteggiamento dei giocatori, tutti disponibili a fare le cose che chiedo, tutti stanno facendo un bellissimo lavoro. Su alcune cose dobbiamo ancora migliorare: il primo anno è così, manca ancora qualcosa, abbiamo tempo».
Il modulo 4-2-3-1 potrebbe cambiare se arriva qualche altro giocatore e come vede il campionato?
«Un allenatore nuovo con un’idea nuova vuole all’inizio usare il suo modulo e vedere come va, se dobbiamo cambiare in qualche partita si può fare perchè in tanti anni il Napoli ha giocato con la difesa a cinque. La Juve è una squadra fortissima, poi ce ne sono altre come Inter, Roma, Fiorentina, Milan, Lazio, Udinese: dobbiamo mantenerci nell’alta classifica perchè se siamo vicini al top possiamo vincere».
Zuniga è in scadenza, la sua situazione contrattuale non lo rende sereno?
«Per me la situazione è chiara. Zuniga è un giocatore importante, parlo con lui e provo a capire lui cosa pensa, un giocatore forte che ha fatto molto in questi anni e può rimanere qua, se potessi andare avanti con lui sarei molto contento: quest’anno deve restare».
Il Napoli che si sta costruendo è quello che pensava?
«A me piace fare le cose al meglio: questa squadra è forte, ha fatto bene l’anno scorso, ci sono giocatori di carattere e volontà e come qualità siamo vicini a quello che voglio io: sono molto contento del mercato, si può fare ancora di più ma stiamo lavorando».
La batteria sulla trequarti, tante soluzioni, sta seguendo Vargas?
«Il fatto che qualcuno non gioca è una cosa normale per una squadra di livello che vuole competere nelle tre competizioni, puntare allo scudetto e fare bene in Champions: ogni giocatore deve lavorare e aspettare la sua possibilità di giocare, L’anno scorso hanno fatto bene con 14 giocatori adesso la rosa è più grande e ciò è necessario per puntare al massimo su tre fronti. Vargas lo seguiamo, sta facendo bene».
Cannavaro come lo sta vedendo?
«È un grande professionista, è il capitano e sta lavorando benissimo: sono molto contento per il suo atteggiamento. Se vogliamo andare avanti abbiamo bisogno di migliorare la rosa e lui deve competere con gli altri, contro il Carpi ha iniziato lui la partita, significa che ora è titolare».
Radosevic le sta piacendo?
«I giovani hanno lavorato, lui come Novothny e Tutino: dovranno impegnarsi sempre così per poter restare nel gruppo: hanno un futuro promettente. Ho parlato con Saurini, la Primavera giocherà con lo stesso modulo, dobbbiamo migliorare il settore giovanile e il centro sportivo».
Gonalons?
«Un buon giocatore ma non sta con noi e non parlo di mercato».
L’addio di De Sanctis?
«Morgan era la nostra prima scelta, puntavamo anche su un portiere giovane, lui ha deciso di prendere un’altra strada professionale e così abbiamo puntato su Julio Cesar che sembrava vicino ma si è fermato e abbiamo preso Reina un portiere di massimo livello, una garanzia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.C.
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