Il rimpianto e l’orgoglio. «Non sono contento per la prestazione, non mi è piaciuto nulla di come abbiamo affrontato il Sassuolo. Impareremo dagli errori commessi ieri sera». La ferita sanguina ancora. Eppure: «Ma quale rimproveri… anche se sono deluso. Quando si gioca dopo tre giorni, contro un avversario che ha preso sette gol e non si vince, si pensa che l’atteggiamento mentale non è stato quello migliore. Ma non è così». Poi, a scanso di equivoci: «Potevamo vincerla lo stesso questa gara, anche senza giocare bene. Loro hanno difeso in maniera massiccia e noi non siamo stati bene, soprattutto nella gestione della palla in attacco. C’è molto da lavorare».
Dopo il primo mezzo passo falso stagionale il sorriso da orsacchiotto di Rafa Benitez comincia a venarsi di inquietudine. Il sopracciglio si increspa, e forse è un filo di dispetto quello che si intravede tra una parola e l’altra. «Non eravamo stanchi, il turnover è necessario quando si gioca ogni tre giorni. Io ho l’esigenza di far crescere complessivamente la rosa se vogliamo puntare ad obiettivi prestigiosi. Lo stesso Behrami aveva bisogno di tirare il fiato: ripeto, non credo che non abbiamo vinto per le scelte fatte». Benitez alla fine della gara lascia intendere di non aver strigliato la squadra. «Tanti sono stati gli errori commessi, ma che possono risolversi con il lavoro dei prossimi giorni». Ora vorrebbe guardare avanti. Tra due giorni c’è già il Genoa.
«Quando attacchiamo dobbiamo farlo meglio, così come dobbiamo fare meglio quando perdiamo palla. Dovevamo vincere contro il Sassuolo, loro hanno fatto bene noi purtroppo no». Davide che abbatte con un colpo di fionda il Golia è una cosa che non manda giù così facilmente. «Pandev in difficoltà? Non solo lui, un po’ tutti. Abbiamo pagato il fatto che loro non hanno lasciato spazi, hanno alzato un muro in difesa. Sappiamo che in casa nostra questa sarà la strategia di tutti». Contro il Sassuolo il Napoli ha giocato senza l’ardore di Borussia e Milan. Il gioco è stato tossicchiante, né carne né pesce, né manovra offensiva avvolgente né chiusure e contropiede. Un ibrido, a tratti un po’imbarazzante. «Un passo indietro in tutto, ne sono consapevole. È stata davvero una brutta serata: siamo all’inizio e non è il caso di preoccuparsi per una prova negativa, ma stiamo tranquilli. Dobbiamo soltanto tornare a fare le cose che abbiamo fatto bene nella parte iniziale della stagione». Non crede che sia un segnale negativo. «No, non lo è. È stata solo una serata storta. Può capitare: il Sassuolo ha fatto ogni cosa benissimo, noi invece no. Però da oggi dobbiamo tornare a lavorare sodo. Ci attendono degli impegni importanti. Prima della partita avevo detto ai miei che poteva essere una gara pericolosa, loro hanno difeso a cinque, e noi non siamo mai stati bravi ad attaccarli». Difende le sue scelte: «Nel secondo tempo è stato chiaro che è mancata la chiarezza sotto la porta avversaria: una partita aperta a ogni risultato. È mancata la precisione: ma non si possono vincere tutte la gare». Conclude amaro. «Non siamo stati padroni del campo mai, squadra troppo bassa. Ripeto: bene che siano emersi degli errori: lavoreremo per eliminarli. Adesso pensiamo al Genoa e poi alla gara con l’Arsenal».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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