Double face: un’altra volta. E però ciò ch’emerge dalla due giorni londinese, è la maschera di Benitez, impenetrabile e a modo suo rassicurante: è calcio d’agosto e vale a metà, però tra le pieghe d’un pareggio e di una sconfitta bisogna leggerci. Cinque reti subite, tre realizzate: ma, soprattutto, primi tempi appaganti e riprese insoddisfacenti. Perché?
A Benitez cosa lascia la sconfitta con il Porto?
«Nessuna preoccupazione in particolare: la radiografia di un momento che appartiene alla fase iniziale della preparazione. E poi abbiamo calciatori che sono in ritardo, visibilmente: Higuain e Albiol, ad esempio, sono con noi da appena una settimana».
Quarantacinque minuti con autorevolezza e poi il calo: di nuovo come con l’Arsenal.
«Ma non ho notato passi indietro. Vero è che abbiamo sempre cominciato bene, come vorremmo, come si può adesso; e poi s’è registrato un appesantimento. Però prima che ciò accadesse, c’è sempre stata l’opportunità per chiudere la partita. Non ci siamo riusciti, peccato: ma guardiamo avanti, pensiamo al campionato».
Impressione dall’Inghilterra: è un Napoli che fatica ad imporre ritmi e gioco.
«E tutto dipende dalla situazione fisica del gruppo. Abbiamo dovuto rotare, perché due partite così ravvicinate non possono essere affrontate diversamente. E poi la freschezza è venuta meno: non a caso abbiamo incontrato difficoltà nella seconda parte delle gare. Se perdi lucidità, rischi anche di non ritrovare alcuni riferimenti. Ma io resto sereno e convinto della forza del gruppo».
Hamsik versione centrocampista è una soluzione per il futuro o un’esigenza attuale per equilibrare il minutaggio dei singoli?
«Marek è un calciatore di enormi potenzialità, ha qualità che può esprimere in qualsiasi zona ed è inevitabile che in gare del genere si possa sperimentare. Ho voluto vederlo pure in un contesto diverso da quello solito ed è una ipotesi che terrò presente».
Il bello del momento è Pandev: siamo (già) dinnanzi ad un calciatore imprescindibile?
«Troppo presto per avventurarsi in analisi del genere. La stagione vera inizierà tra venti giorni. Abbiamo affrontato avversari di caratura internazionale e nel bel mezzo della preparazione. Sul valore di Pandev è inutile ripetersi: lui è intelligente ed è importante».
Jackson Martinez va considerata un’idea tramontata…
«Ma io sui singoli non mi sono mai sbilanciato e sul mercato non è mio compito parlare. Lo faccio con Bigon, l’abbiamo fatto: cerchiamo un attaccante».
E indicazioni più confortanti, forse…
«Abbiamo tastato Higuain, Albiol, Maggio. Ci siamo dovuti adattare al torneo, modificando in corsa; e poi ho voluto verificare situazioni sulle quali ora è possibile studiare. Io non sono allarmato per una sconfitta»
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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