E stavolta, sin prisa e sin pausa ma pure senza negarsi nulla, senza violentarsi, senza tacere, senza vietarsi manco un pizzico d’ironia: è Napoli-Juventus ma è un pure una Rafa-day, con sventagliate leggere (o terribilmente pesanti), uno spettacolo pirotecnico (dialettico) che ondeggia tra Mourinho e Conte e la chiusura fingendo d’addentare una bottiglietta di minerale, modello Mazzarri, tanto per gettar acqua (acqua?) sul fuoco.
Venti punti dalla Juve, Benitez: «Non m’aspettavo fossero così tanti. Ma con 300 milioni di fatturato all’anno puoi prendere sempre i migliori. Sono stati bravi nel creare struttura tecnica e societaria all’avanguardia. Noi pensiamo di valere più di quello che dice la classifica, ma abbiamo lasciato qualcosa, anzi molto, per strada».
E il futuro?: «Puntiamo ad essere protagonisti sempre, non ci basta essere in corsa per qualche trofeo ogni venticinque anni. Ho calciatori di spessore e una società che cresce, nel rispetto del fair play finanziario. Stiamo facendo una buona stagione, ma Roma e Juventus hanno fatto meglio. Spero che tra un anno si possa giocare un match con contenuti diversi. Ma resta una gran partita».
E’ un match che viene depotenziato dal distacco: «Ma no, perché lo vogliono vincere tutti. In città non si parla d’altro e poi a noi quei tre punti servono per continuare a credere nel secondo posto. La Roma è in vantaggio, ma noi abbiamo il dovere di provarci e battere un avversario che sta facendo qualcosa di spettacolare».
E’ un match che viene depotenziato dal distacco: «Ma no, perché lo vogliono vincere tutti. In città non si parla d’altro e poi a noi quei tre punti servono per continuare a credere nel secondo posto. La Roma è in vantaggio, ma noi abbiamo il dovere di provarci e battere un avversario che sta facendo qualcosa di spettacolare».
Avranno punti deboli?: «Però Conte ci controlla e dunque non ve li posso svelare… (sorriso)… La chiave è nell’atteggiamento, sarà difficile ma abbiamo fiducia».
A proposito di Conte, stasera chi parlerà per primo?: «Ho visto che a lui piace farlo dopo; io mi concentrerò innanzitutto sulla sfida, alla conferenza stampa non tengo».
Mourinho ha sempre pensieri gentili per lei: «Chiacchiera tanto, mentre io preferisco i fatti. Con il Liverpool, che costava la metà dei suoi, vincemmo la Champions e lo buttammo fuori; con il Real Madrid, la squadra più costosa di sempre, non è riuscito a vincere la Champions; e ora si parla di rinforzare il Chelsea cedendo Oscar e Hazard… ».
Vigilia strana però…?: «Però bella: sento il calore della sfida, sento l’attesa di Napoli. E’ una carica. E’ il motivo per il quale dovremo arrivare, un giorno, ad essere una squadra che se la giochi alla pari con chiunque. Avessimo gestito meglio alcune gare, avremmo qualche punto in più. Ci è mancato un pizzico di convinzione e un pizzico di mentalità vincente, ma abbiano fede i nostri tifosi».
Fonte: Corriere dello Sport
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