La coda rallenta, per definizione. Ed è sempre in coda, andando oltre gli scontri diretti, che si decidono le sorti di chi lotta per le zone alte della classifica, scudetto e zona Champions. Alla regola non fa eccezione il Napoli di Benitez che in campionato, rispetto a Juve e Roma, incarna perfettamente il paradosso di chi sa esaltarsi con le altre grandi ma troppo spesso soffre con le piccole, più deboli e quindi più attente nel proteggersi. Così la squadra di Rafa, che con le prime della classe fa (leggermente) meglio della Roma e non è troppo lontana dalla Juve – anzi, la sorpassa nettamente escludendo gli scontri diretti, ma lo spiegheremo più avanti – è senza dubbio quella che ha lasciato sul campo più punti affrontando le ultime dieci della classifica, dal Genoa al Sassuolo. Benitez viaggia a 1,9 di media, Garcia a 2,54. E Conte? Ha fatto semplicemente bottino pieno, 12 vittorie in 12 partite. Ragionando sui complementi, giacché si parla di punti persi, per una Juve che non ha lasciato nulla agli avversari, la Roma ne ha “sprecati” 6 in 13 gare, il Napoli addirittura 17 sui 48 disponibili in 16 partite.
Differenze assai più contenute tra le prime tre della classe, invece, se consideriamo il rendimento di ciascuna contro le altre nove formazioni della “top ten”, fino al Milan che chiude la prima metà della classifica a quota 35. Qui il Napoli è sui livelli della Roma, leggermente avanti per un paio di centesimi: 2,10 contro il 2,08 dei giallorossi, siamo veramente ai dettagli. Quel che conta è che la differenza con la Juve si riduce drasticamente: se contro le ultime Conte ha guadagnato un punto a partita su Rafa (3 contro 1,9 di media), nelle sfide d’alta classifica la Juve viaggia a 2,36, un quarto di punto in più rispetto al Napoli (quindi ogni quattro giornate, un +1 sugli azzurri).
SCONTRI DIRETTI – Ovviamente quella media include gli scontri diretti: finora si sono giocati solo quelli di andata, Napoli-Roma sarà il primo del girone di ritorno, Roma-Juve chiuderà il cerchio alla penultima di campionato. Qui l’andamento è stato “gerarchico”, ognuna ha battuto chi la segue in classifica: allo Stadium i bianconeri hanno vinto con Roma e Napoli, all’Olimpico all’andata ha sorriso Garcia. La Juve è a +11 sulla Roma (che ha però una gara in meno), la Roma è sua volta a +6 sul Napoli, sempre con una partita da recuperare: tolti i tre punti degli scontri diretti, dov’è che ognuna ha costruito il vantaggio sull’altra?
Ecco che entra in gioco l’altra media, quella al netto degli scontri diretti, che fotografa il rendimento delle prime tre della classe contro le medesime sette avversarie, dalla Fiorentina (quarta) al Milan (decimo). E qui la situazione si capovolge in favore del Napoli, rendendo ancora più marcato il contrasto tra il rendimento avuto con le grandi e quello con le piccole. La squadra di Benitez avrà pure fallito l’approccio ai due scontri diretti, sia pure in situazioni differenti (all’Olimpico il ko maturò su due calci piazzati), però contro le squadre a ridosso della zona Champions ed Europa League è andata meglio di tutti. Non avendo fatto punti contro Juve e Roma, resta valido il 21 generale che va però diviso per 8 partite: la media è di 2,62, più alta di quella della Juve (2,25) e di quella della Roma (2,20). Qui la differenza la fanno sia big più o meno in forma che outsider sorprendenti come Parma e Verona. In positivo per il Napoli, la differenza la fanno anche le gare ancora da giocare. Qualche esempio? Per Juve e Roma una vittoria e un pari contro l’Inter, che ha dunque portato via loro due punti sui 6 in palio, mentre il Napoli, vittorioso all’andata, deve ancora rendere visita a Mazzarri. E il discorso vale anche per la Lazio. Il Verona ha perso due volte con la Roma e all’andata con il Napoli, però ha costretto la capolista di Conte al pareggio al Bentegodi. Senza dimenticare la Fiorentina: sconfitta da Roma e Napoli, la squadra di Montella è l’unica ad aver fermato i bianconeri in campionato con una rimonta strepitosa (4-2). Milan escluso, battuto due volte (come ha fatto la Juve, mentre la Roma ha pareggiato la prima sfida), il Napoli dovrà ancora affrontare tutte le altre, dalla Juve al Toro, nel girone di ritorno, iniziando con lo scontro diretto di domenica, decisivo per puntare ancora al secondo posto. Un calendario scandito in prevalenza da partite di alto profilo. Ma non sono certo queste a spaventare (e a frenare) gli azzurri.
Fonte: Corriere dello Sport
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