Un altro pareggio. Un altro patatrac che allunga gli harakiri azzurri contro quelle squadre che non lottano né per lo scudetto e neppure per la zona Europa League. Le chiamano «piccole» ma non ditelo al Genoa di Gasperini. Ma questa volta è peggio delle altre volte. Perché tutti sapevano che poteva succedere, visti i precedenti (numerosi) di questa stagione. Ed è successo. Una brutta figura. Un pari da arrossire, una sberla a una stagione, una ferita che si fa fatica a rimarginare perché allarga le distanze dalla Roma a meno di due settimane dallo scontro diretto.
«Non è vero che non lo sapevamo, conoscevamo le insidie di questa partita. Per questo volevo che segnassimo altri due o tre gol nel corso del primo tempo perché sapevo che il Genoa poteva farsi pericoloso nella ripresa. E così è successo», spiega Rafa Benitez balzando da un microfono all’altro alla fine del match. L’incantesimo rischia di svanire e la carrozza minaccia di tornare a essere una zucca: si spengono a intermittenza le luci del party e a casa ci sono i pavimenti da lavare. Ma Rafa, e ci mancherebbe, non molla la rincorsa al secondo posto. «Manca ancora molto, possiamo farcela. Ovvio, dobbiamo ancora capire che queste partite vanno chiuse il prima possibile, magari già nel primo tempo. Perché quando non vi riusciamo sono dolori. In questo momento sono occupato ma non preoccupato. Sono occupato a far crescere la rosa. Ci manca l’esperienza di saper gestire partite di questo tipo e quando non si vincono queste gare capisci che c’è qualcosa che ancora non va per il verso giusto».
Un Napoli rimontato, il sacro fuoco svanito nel nulla, gli occhi della tigre che vanno e (troppo spesso) vengono. Come la mettiamo Benitez? «Ci è mancata la seconda zampata poi non abbiamo giocato nella ripresa come all’inizio della gara. Non siamo stati capaci di controllare la partita al 100% ma è chiaro che dobbiamo migliorare la fase difensiva. Però adesso dobbiamo voltare pagina».
Con la testa adesso è allo Swansea. «Mi è piaciuto molto contro il Liverpool, ha una rosa molto ampia: può metterci in difficoltà giovedì ma noi vogliamo passare il turno. Sarà una gara diversa da quella di ieri: dobbiamo sapere che le partite non finiscono dopo aver fatto un gol. La concentrazione deve rimanere la stessa dall’inizio fino alla fine». Rafa parla di De Laurentiis. «È contento della nostra posizione: stiamo con gli stessi punti di un anno fa con una finale di Coppa Italia da giocarci. La stagione è buona ma è evidente come le cose potevano andare persino meglio: forse dopo la partenza tutti si aspettavano di più».
Esalta nella serata del patatrac le prove di Mertens e Callejon: «Sono giocatori che cambiano le partite e sono molto importanti per noi. Soprattutto quando danno anche una mano in difesa. Chiaro che per tutti non è semplice giocare due o tre gare in pochi giorni con intensità e continuità. Abbiamo faticato a mantenere alto il ritmo. Però loro hanno fatto gol solo su punizione, su una prodezza singola. Per il resto non ci hanno mai preoccupati sul serio: abbiamo sprecato tante ripartenze».
Benitez parla del turnover: «Cambiato molto per tenere alto la condizione: ripeto, l’unico errore è stato quello di non aver saputo gestire il vantaggio dopo un primo tempo in cui invece non abbiamo sbagliato niente. Un peccato non tenere sotto controllo il Genoa fino alla fine».
Il risultato è da bocciare, ma la prestazione no. «Qualche errore c’è stato ma non ho visto delle grandi indecisioni in difesa. Quello che è mancato è stato il non aver fatto qualche gol in più quando ne abbiamo avuto l’occasione».
Fonte: Il Mattino.
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