«Sono appena tornato da una piacevole mattinata a Posillipo con il mio staff e devo ammettere che quelli che avevano scritto consigliandomi di visitarlo avevano tutte le ragioni». Rafa Benitez non fa il turista a Napoli, ma l’allenatore. E pure bene. Tanto che per la prima volta in carriera si trova ad aver vinto le prime due gare di campionato alla guida della sua nuova squadra. Mai prima d’ora gli era capitato: né il primo anno di Valencia (2001/02), né a Liverpool (2004/05) e neppure con l’Inter e con il Chelsea. Mai aveva vinto le prime due gare d’esordio. Un bel segno, lui che un po’ scaramantico lo è per davvero. «Molto meglio stare lassù» ammette in sintesi Rafa sul suo blog. Soprattutto se arrivi in alto con il bel gioco e con la convinzione di non essere lì per caso: 7 gol realizzati, tre giocatori andati a rete e Hamsik capocannoniere della serie A. «Oggi torniamo al lavoro: la squadra è in testa, e anche questo deve motivarci. Ma essendo comunque consapevoli che abbiamo appena cominciato», spiega il tecnico spagnolo che non perde mai l’occasione per fare il punto della situazione. «Sarà una settimana un po’ particolare in quanto un buon numero dei componenti della nostra rosa è con la propria nazionale. Anche questo è un buon segnale, e sicuramente un motivo che dovrebbe renderci tutti, la squadra, il club, la tifoseria, molto orgogliosi e felici». Da una parte la soddisfazione di allenare dei campioni (tra questi, tre capitani di altrettante nazionali: Hamsik della Slovacchia, Inler della Svizzera e Pandev della Macedonia) ma anche consapevole che giorni così rischiano di trascorrere inutilmente.
A Castelvolturno, però, in attesa del ritorno di tutti gli altri, affronterà sulla sua lavagna il tema del giorno: gli errori nella fase difensiva. Lo ribadisce lui stesso, come ha già fatto nel ventre del Bentegodi. Senza aver bisogno che ci sia qualcuno a fargli la domanda. «Dobbiamo analizzare i nostri difetti, per ridurli al massimo, e anche i nostri pregi, per farli crescere ogni giorno di più. Ed è quello che stiamo facendo, ve lo assicuro. Contiamo su di voi, sulla nostra grande tifoseria per continuare, passo dopo passo, giorno dopo giorno, nello sforzo di far crescere il nostro progetto. Forza Napoli!»
Tutto si può spiegare a parole per Rafa. In questo assai diverso da quelli che lo hanno preceduto: non solo Mazzarri, ma anche Donadoni e Reja. È questa la sua filosofia di vita e di lavoro. E così se deve dire «serve tempo», o «vediamo che succede», o «tutto si mette a posto, con calma», Rafa usa solo una parola: stiamo lavorando. Il saggio Benitez sa bene che i problemi si risolvono così. «Ma siamo al 70 per cento della condizione», ha detto dopo Chievo anche per sottolineare che i margini di miglioramento che si attende da Higuain e compagni.
Oggi allenerà quel che resta del Napoli di buon mattino, come ormai abitudine conclamata: alle 9,30 già tutti in campo a Castelvolturno, per i giri turistici a Napoli ci sarà ancora tempo. «Sto provando a seguire, in base alle mie possibilità, i tanti suggerimenti dei tifosi del nostro Napoli relativi ai luoghi di questa città e ai suoi dintorni. Posso dire di avere ormai visitato molti dei posti che mi sono stati indicati, e devo ammettere che sono felice di trovarmi qui e avere la possibilità di percorrerli», aggiunge. E nei suoi tour ci sono sempre i suoi tecnici: Francisco de Miguel Moreno, Javier Valero Berchili, Antonio Gomez Perez e Pedro Jimenez Campos. A vederli così a scattare foto sulla panoramica di Posillipo o durante la visita a Palazzo Reale sembrano proprio dei vacanzieri. In realtà venuti a Napoli per ben altra missione.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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