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Benitez: “Con la Roma segnali di ripresa, cresciamo partita per partita. I tifosi meritano rispetto, uniti possiamo fare bene”

Aria, luce: e ciò che resta dell’Olimpico, d’un manifesto per il calcio-spettacolo, è l’immagine elettrizzante d’una squadra che corre (sempre) in avanti, per andare a prendersi il futuro. La «crisetta» è nei numeri, certo, però il Napoli che guarda oltre s’è scelto un profilo altissimo, impregnato di sane aspirazioni, fondato sul progetto (stavolta tattico) e imperniato attorno a Benitez, l’ideologo per un football non nuovo e però migliore.
Rafa, lo dica: le è piaciuto il Napoli di Roma.
«So che non è facile portare avanti un’idea senza il conforto delle vittorie, ma la nostra è la strada giusta. A me non piace perdere, ma se deve succedere meglio che accada al termine di una gara in cui sia stato proposto qualcosa di positivo. Siamo forti e cresceremo».
Le partite di qualità lasciano il segno.
«All’Olimpico ci ha battuto una grande giocata degli avversari e se Gervinho ci sconfigge con la velocità, partendo in una circostanza più avanti dei nostri difensori, ne prendiamo atto. Ma siamo riusciti a segnare e infine abbiamo analizzato com’è andata in assoluto: direi bene, no?».
Scelga: qualificazione in Champions o un trofeo?
«Voglio battere il Milan, c’è tempo per recuperare; ora penso solo ai rossoneri, abbiamo una rosa equilibrata. All’andata fu uno dei momenti più alti della nostra stagione, ma il percorso è positivo e lavoriamo affinché lo sia sempre di più».
Due squadre allo specchio.
«Rispetto a tre anni fa, il calcio italiano è cambiato: ora ci sono avversari più propositivi, la mentalità sta cambiando, ciò attirerà tifosi allo stadio e vendita dei diritti-tv».
Ha già pensato al futuro?
«Ho letto da qualche parte di un’offerta dal Qatar di 10 milioni netti: ho la valigia pronta (sorriso ampio… ndr). Inutile perdersi in discorsi: se ne perdessi cinque consecutive verrei contestato. Sono un professionista a tempo pieno e comunque non conosco l’arabo….».
Due gare in casa: un patto con il San Paolo?
«La passione di Napoli è impressionante. Tornando da Roma, abbiamo visto pullman pieni che rientravano e stavano meno comodi di noi. Dobbiamo rispetto a questa gente e se ci fischiano dobbiamo lavorare. Daremo sempre il massimo per loro, però bisogna essere uniti».
L’osservato speciale sarà Balotelli?
«Ci sono elementi di valore nel Milan, penso a Robinho, a Kakà; ma c’è anche Balotelli e i nostri centrali dovranno stare attenti. Seedorf propone calcio offensivo, verrà fuori una bella sfida. Però io spero che l’uomo decisivo sia Higuain e se volete sapere, vi dico che mi andrebbe bene vincere anche giocando così e così…».

Fonte: Corriere dello Sport

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