Rafa ora si aspetta il regalo di fine mercato. Chissà se arriverà. Rafa spera, e nel frattempo gioca con la cabala. «Anche io qui con l’Inter ho passato una brutta serata, l’unica volta in cui ho affrontato il Chievo, mi fa piacere che in un colpo solo abbiamo cancellato due tabù, l’idea che possa essere un buon viatico per il futuro mi fa piacere» dice Benitez. Da tre anni non vinceva al Bentegodi, la squadra azzurra. Ed era dal maggio del 2010 che non faceva gol. «Non sono superstizioso, ma spero veramente possa succedere questo, perché dietro di noi sentiamo l’amore di una città intera». Rafa ha le guance rossissime, gongola per una ripresa più energica, poi riesce a sorridere comunque davanti a un risultato che può essere un calmante solo in proiezione scaramantica. «Abbiamo iniziato bene, abbiamo avuto un buon controllo della partita all’inizio, poi però siamo calati perché nella fase difensiva non siamo stati bravi come avremmo dovuto: ma appena i ragazzi avranno più energie vedremo il Napoli che voglio». Morale, siamo sulla strada giusta. «Sì – aggiunge -, ma ci vuole tempo: diciamo che siamo al 70 per cento della forma e che questa sosta non ci aiuta molto perché mancheranno molti giocatori. Ma sono felice per i tre punti, anche se sofferti: il Chievo, poi, si è dimostrato organizzato». Domani si chiude il mercato. La faccia di Skrtel è alla barriera di Napoli? «Se Skrtel mi piace? Non voglio fare nomi di giocatori. Non credo che riusciremo a fare qualcosa in questi ultimi due giorni: se prendiamo qualcuno è per far crescere il livello della difesa. Non è facile ora trovare giocatori da massimo livello e quelli che ci sono costano almeno 30 milioni. Il nostro club fa dell’equilibrio finanziario una della sue cose fondamenti». E sorride. «Perché la partita era da vincere e noi ci siamo riusciti». Ed è per questo che gongola. «Manca ancora freschezza – dice Rafa -: nel primo tempo abbiamo fatto tutte le cose che ci eravamo detti, i ragazzi mi hanno seguito. Certo che alla fine dovevamo vincerla questa partita». Lo aveva messo in preventivo, Rafa. Aveva messo in preventivo che ogni inizio è sudato ed è faticoso. «Abbiamo commesso un po’ di errori in difesa, dovremo lavorarci sopra. Sul primo gol è chiaro che c’è stata una indecisione tra Britos e Reina». È un Napoli targato Real. «Sono contento per la prova di Higuain, sempre più importante, sempre più al centro del nostro gioco offensivo. Callejon non mi sorprende, anzi devo dire che da lui mi aspetto ancora di più». Si schernisce quando parla di Conte: «Gioca con un solo attaccante e ne ha 5 in panchina e si lamenta? Lui è molto furbo. Ha perso Matri, è vero, ma quelli che non vanno in campo sono dei fenomeni». Il vero fenomeno ha la cresta e gioca con la maglia azzurra numero 17: «Hamsik è bravo, importantissimo, ha una intelligenza tattica assoluta. E non mi piace il paragone con Gerrard: sono due centrocampisti molto diversi». Poi aggiunge: «Marek incarna la caratteristica principale che adesso ha il mio Napoli: la personalità».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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