Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò: perché Napoli-Barcellona non può essere etichettata come un’amichevole, con il fascinoso carico che la avvolge. E vabbé che manca qualche stella, ma altre ce ne sono per illuminare la notte di Ginevra e per lasciarsi persino guidare nella boscaglia del mercato ch’è rappresentata dalla chioma-cespuglio di Fellaini.
Il derby di Rafa: si può dire?
«Io ho rispetto per il Barcellona, sin da quando ero nelle giovanili del Real Madrid. Li ho affrontati spesso, persino al debutto con l’Extramadura. E pensare che questa sfida possa essere alla pari, persino in amichevole, è un affronto alla realtà: noi stiamo crescendo e sfidiamo un club che viaggia su un fatturato da 500 milioni di euro. Però sì che sarà un gran match».
Dal quale si aspetta..?
«Ciò che possiamo dare in questo momento. E una crescita in linea con quel che mi dicono gli allenamenti, peraltro d’ottima intensità. Ma sia noi che loro abbiamo un gruppo di calciatori appena rientrati».
Higuain parte…
«E starà con noi, poi vedremo se e quanto giocherà. Ma dal punto di vista fisico mi sembra stia benino e c’è la sua disponibilità».
Mentre invece a Ginevra vi raggiungerà Fellaini…
«Buona questa… Ma io di mercato non parlo. Magari lo faccio con il procuratore o con il calciatore, in certi casi, ma non in pubblico. E comunque Fellaini è un giocatore del Mancheste United: ora dipende da loro, stanno rientrando, attenti forse dovete cambiare i titoli».
Aspettando Fellaini, una riflessione sulle frasi di Tavecchio, candidato alla presidenza della Federcalcio…
«Con le preoccupazioni che ho del mercato, non ho fatto in tempo a pensarci. Ho il Barcellona da affrontare, io ho Iniesta di cui preoccuparmi, non Tavecchio».
Due settimane (circa) al preliminare.
«Dove arriveremo bene. Va ovviamente verificato lo stato di salute di Higuain, Henrique, Fernandez e Andujar, che sono gli ultimi arrivati. Aspettando Gonzalo, gli attaccanti dovranno darci di più. Ma è complicato ora dirvi a che punto siamo e come staremo il diciannove o il venti agosto».
Dovesse esser chiusa in tempi rapidi la questione-Fellaini, sarebbe semplice inserirlo nei suoi schemi?
«Se arrivasse subito si. Ma realisticamente, al 99%, il gruppo che attualmente è qui si andrà a giocare le due gare del preliminare. Entro l’undici va presentata la lista, dunque».
Incrociare il Barcellona vuol dire ripensare a Mascherano.
«Però la porta, in tal senso, è completamente chiusa. Io ho avuto modo di parlare con Javier e con il suo manager, il Barça – che ha fiducia in lui – gli ha poi rinnovato il contratto e a quel punto è stato chiaro che non c’erano più possibilità. Ma l’avevo percepito da subito che sarebbe stato complicato. Quanto a Luis Enrique, ho con lui un ottimo rapporto dai tempi del Real».
Ha bisogno di Michu in fretta….
«E’ semplicemente una questione di tempo. Ha caratteristiche che ci mancavano in organico e le possibilità che mi offre sono interessanti».
Ma il centrocampista, Fellaini o altro che sia, quali caratteristiche dovrà avere?
«A me serve chi ha la mentalità giusta, chi vuole vincere. E poi deve elevare la nostra qualità, di suo già rilevante. Noi lavoriamo affinché si trovi l’uomo che maggiormente possa contribuire a migliorarci; abbiamo un po’ di fretta, perché ci sono all’orizzonte due gare fondamentali: e allora proverò a spingere un po’ De Laurentiis e vediamo cosa succede».
Fonte: Corriere dello Sport
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