Orgoglio e allegria. Era il Napoli che si aspettava. L’effetto Arsenal non è affogato nella delusione. Voleva questa reazione ed è stato accontentato. «Con calma ragazzi, fate quello che dovete fare»: pacioso come sempre, Benitez ha distribuito sorrisi e suggerimenti prima della sfida. Lui sorridente e tranquillo, l’amico-nemico Mazzarri chiuso nello spogliatoio a meditare una rivincita che non ci sarebbe stata. Il suo Napoli ha fatto quello che doveva fare, quello che era stato preparato in tre giorni di allenamento pieni, questa volta basati molto sulla tattica e sulle contromisure da prendere ai nerazzurri. Benitez ci teneva eccome a battere la sua ex squadra, semplicemente non l’ha dato a vedere. Potenza della sua proverbiale calma. «Era una serata importante per vari motivi. Volevamo dimostrare innanzitutto che quella contro l’Arsenal non era stata una partita a se stante, quindi c’era l’obbligo da parte nostra di dare continuità alla prestazione. Poi, come ho detto alla vigilia, tenere l’Inter a sette punti sarebbe stato un bel vantaggio per noi in termini di classifica. Terzo: la vittoria della Juventus rischiava di allungare ulteriormente la distanza dalla vetta, invece siamo rimasti in scia e adesso vediamo cosa farà la Roma». Rafa non parla di rivincita. «Assolutamente, ho ancora tanti amici nell’Inter, però speravo fortemente nei tre punti. E volevo questo tipo di match: sono felice quando vedo i ragazzi giocare in questa maniera». Una full-immersion che restituisce forza e dignità al Napoli, in tre giorni battute nettamente la regina del campionato inglese e una pretendente allo scudetto, da ieri solo una concorrente in più per la zona Champions. «Stiamo bene, lo abbiamo dimostrato sul campo. Peccato per la Champions, l’amarezza non è stata smaltita del tutto, siamo usciti a testa altissima. Ma ripartire bene e vincere uno scontro diretto era fondamentale per noi, e avremmo potuto fare anche sei gol». Il Napoli lo ha fatto nella serata in cui ancora una volta è esploso il suo potenziale offensivo, mentre la fase difensiva continua a peccare. La vera notizia della serata, però, s’è consumata al minuto 77’: fuori Higuain, dentro Behrami, un centrocampista per un attaccante. Per una volta lo spagnolo ha messo da parte il suo integralismo tattico, per giunta in vantaggio e con l’Inter in dieci uomini: cosa è stato, un ravvedimento dopo gli errori della settimana scorsa contro l’Udinese? «Confesso: ho tolto Gonzalo perché chiedevo ai miei giocatori maggiore copertura e migliori ripartenze. Tutto sommato, nel finale è andata come volevamo». Chiusura su due nei abbastanza vistosi: la fase difensiva e il rigore di Pandev. «Nel primo tempo abbiamo subito troppo soprattutto in mezzo, Maggio era in grande difficoltà. Sono stati commessi errori individuali, non tattici: in quella zona del campo bisogna migliorare, è ovvio. Sul rigore mi sono arrabbiato, avrebbe dovuto calciarlo Insigne ma non abbiamo fatto in tempo a fermare Pandev». Però va bene così. Lo dice anche Benitez: «Abbiamo vinto con orgoglio e allegria».
Fonte: Il Mattino
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