BOLOGNA – Chiederselo, eccome; e poi ripeterselo, a oltranza: perché manco una doccia bollente riesce a rimuovere quel senso gelido di mestizia. E la domanda che s’insegue malignamente spontanea, resta lì a galleggiar nel nulla d’un pareggio che niente aggiunge e parecchio toglie: Juventus a più dodici, Roma a più quattro, con l’alito della Fiorentina che s’avverte sul collo del Napoli, di Benitez.
Come avete fatto, Rafa?
«Non mi appello agli alibi, ma se quello che è successo in area, in occasione del 2-2, fosse capitato a centrocampo, sarebbe stato fischiato fallo. Poi ci abbiamo messo del nostro. Però mi fido di quello che mi ha detto Albiol e mi pare che anche in tv si noti qualcosa, no?».
Un uomo in più, in vantaggio d’un gol e siete scivolati all’indietro…
«Bisogna migliorare la gestione della partita, evidentemente. Perché abbiamo concesso quello che non avremmo dovuto offrire. E innanzitutto avremmo dovuto pensare a chiuderla, a segnare il terzo gol. E’ una questione di mentalità, non si devono correrere rischi inutili. E non va sprecato tempo a tener semplicemente la palla. Avevamo la forza per poter colpire ancora. Dobbiamo pensare a vincere partite come questa e non allo scudetto».
Avete buttato via due punti.
«Ma il campionato resta, dal mio punto di vista, largamente positivo. Però sappiamo che c’è lavoro da fare, soprattutto in fase passiva, sulle palle inattive. Venivamo da due gare tranquille, concluse senza subire reti; e stavolta ci siamo fatti trovare impreparati in alcune circostanze».
Le altre vincono sempre.
«Noi abbiamo cominciato il 2014 bene e stavolta siamo stati beffati sul finire. Complimenti al Bologna, soprattutto nel primo tempo sono stati bravi nel non farci giocare, nel chiudere gli spazi, nel fare un pressing asfissiante. E noi, invece, siamo venuti meno in qualcosa. Ma la reazione della ripresa a me è piaciuta, abbiamo costruito tanto, non soltanto le due reti, e l’abbiamo affrontata con un impatto diverso, siamo entrati subito per prendere il campo, per attaccarli».
C’è una forbice che si allarga, guardando verso l’alto.
«Ma Juventus e Roma stanno facendo un percorso straordinario e va dato loro merito di questo grandissimo campionato. Noi non abbiamo deluso, ci mancherebbe: quarantatré punti sono tanti, ma se gli altri vanno più forte….».
Vi resta il mercato.
«Parlo di quello che succede: è arrivato Jorginho e ci darà molto in fase di palleggio. Poi io e Bigon procediamo d’accordo: ma non vedo in giro uomini in grado di farci fare la differenza».
Cosa le passa per la testa se le chiedono di Bastos?
«Che è un giocatore di un’altra squadra e non mi interessa».
Preoccupato dagli errori dei singoli, dalla (nuova) mancanza di equilibri.
«Avevamo dimostrato, contro Sampdoria e Verona, di star bene, di aver appreso alcuni concetti. E’ andata, bisogna rimettersi a ritrovare le distanze giuste. Ma non si parli di crisi atletica: nel secondo tempo, a parte il finale, abbiamo attaccato e creato. Semplicemente, sul calcio d’angolo che ha determinato il pareggio, dovevamo fare diversamente. Per cominciare non dovevamo concederlo».
Fonte: Corriere dello Sport
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