FIRENZE – Dice Benitez che alcune cose del Napoli non gli sono piaciute. E dice pure che dell’arbitro non parla, perché forse, in quel caso, qualcosa deve essergli piaciuta visto il finale. Spiega: «Siamo ancora al 75 per cento e qui a Firenze ci sono state alcune cose che non mi sono piaciute». A cominciare dalla conduzione del gioco, tutto viola. «La Fiorentina ha una bella qualità nel palleggio, per questo avevo detto ai miei ragazzi che in caso di mancato palleggio dovevano ripartire velocemente», ciò che è successo nelle occasioni dei due gol e basta. Due gol nati da due splendidi assist di Higuain, sul conto del quale Benitez ha un’idea precisa: «Higuain è un giocatore importantissimo. Dopo la doppietta col Torino, stavolta ha piazzato due assist. Adesso ha più fiducia nella sua qualità, ma deve migliorare nel’aspetto fisico. Adesso è all’81 per cento… Quando tocca la palla può fare la differenza, come abbiamo visto». Come hanno visto anche Compper e compagni. «Il rigore su Cuadrado? Non parlo degli episodi arbitrali, come a Roma; spetta al designatore fare le analisi sugli arbitri. Posso dire solo che sono contento per la vittoria».
LA FORZA DEGLI ESTERNI – Il Napoli ha vinto con i gol delle sue ali e il tecnico spagnolo dice: «Callejon, Insigne e Mertens sono tutti importanti per le loro caratteristiche. Così come lo sono, nei rispettivi ruoli, Pandev e Bariti. Avere competizione nei ruoli è molto utile per la squadra. La fa crescere». Spiega nel modo più semplice la panchina di Hamsik: «L’ho sostituito perché avevamo bisogno di freschezza atletica. Tutti i miei giocatori sono fondamentali».
LA FORZA DEL CARATTERE – Benitez è davvero contento. Parla di «carattere, cuore, grinta» del Napoli. Quando gli chiedono delle difficoltà risponde piano: «Sono d’accordo che era una partita difficile, perché giocavamo contro un’avversaria di qualità, noi abbiamo fatto il nostro lavoro nella fase difensiva, col carattere della squadra e la qualità di Higuain, ma soprattutto con una squadra unita, che ha lavorato bene, concreta e decisa». Forse quel pizzico di sfortuna di Roma, si è trasformata qui a Firenze in buona sorte, gli dicono, prima di chiedergli se è stato lui a decidere di puntare solo sulle ripartenze. «Sapevamo che sarebbe stato difficile recuperare la palla vista la qualità dei viola, era importante lasciarli venire e poi ripartire». Ammette: «Si può migliorare tanto, la difficoltà che abbiamo è che si giocano tante partite senza prepararle come si deve. Per Firenze ci siamo allenati sulla ripartenza, per questo sono molto soddisfatto per la risposta della squadra. Napoli cattivo? Si parla di cattiveria, io dico carattere, mentalità, intelligenza di sapere come interpretare i vari momenti della partita».
26 ANNI FA… – Gli snocciolano i dati di questa partita: 69 per cento di possesso palla della Fiorentina, oltre 600 passaggi viola contro 280, 9 angoli a 3, 11 tiri a 2. Benitez sorride e rivolto a chi gli ha fatto la domanda: «Si è dimenticato l’ultimo dato. Quanto è finita la partita?». Allora gliela perfezionano: forse è questa eccessiva differenza una delle cose che a lei non è piaciuta. «Non sapevo questi dati, ma quando si gioca contro una squadra di qualità come la Fiorentina può succedere. Il Rajo Vallecano è una squadra di qualità, contro il Barcellona ha avuto il 51 per cento di possesso palla, ma ha perso». Insistono: ma dentro Fiorentina-Napoli la differenza è tanta, troppa. «Contro il Sassuolo abbiamo avuto il 74 per cento di possesso palla, ma alla fine abbiamo pareggiato. Una volta conta il palleggio, un’altra volta le ripartenze». Rifiniscono il concetto: le era mai capitato di vincere una partita per 2-1 con 2 tiri in porta? Altro sorriso: «Ventisei anni fa ne ho perse una con 25 tiri in porta da parte nostra». Che partita era? «Sono passati 26 anni, non ricordo». Grande Rafa. Grandissimo per i napoletani: «Io sulla panchina di Ferguson? Sono molto contento a Napoli».
fonte: Corriere dello sport
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