Il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport:
“Io ho rilasciato un’intervista circa tre-quattro settimane fa quando non si ipotizzava nulla se non dei sussurri nei corridoi. Dissi che il calcio venga visto come un’azienda, non solo come sport. Il calcio ha tre fenomeni: quello economico, quello sociale e quello finanziario. A quello sociale crediamo di adempiere. Per quanto riguarda quello economico, il calcio è sostenuto dai presidenti delle società e i presidenti guarda a caso sono anche degli imprenditori. Per cui questa crisi economica toccherà anche le aziende calcio. Ma non l’azienda che fa il calcio ma l’azienda che mantiene il calcio. E se non si capisce questo e si pensa di chiudere dalla sera alla mattina la saracinesca del negozio è chiaro che dentro rimarranno i prodotti che andranno in scadenza”.
La riduzione degli ingaggi?
“Noi non pensiamo che si possa fare un taglio con una percentuale che poi dobbiamo applicare. A parte che il diritto sulla rinuncia al salario è un diritto soggettivo. Questo presuppone che il rapporto deve essere fra la società e il calciatore. Aggiungiamoci anche le varie situazioni personali: ci sono calciatori ad inizio carriera che guadagnano un tot, ci sono calciatori a fine carriera che guadagnano un tot e calciatori che stanno in mezzo alla carriera che hanno anche una valutazione di mercato. Credo che sia il momento di delegare una commissione generale condivisa da tutte le leghe e prendere per mano i calciatore e il suo procuratore e spiegare loro quello che si deve fare. Il problema sono le aziende che sostengono il calcio che dovranno fare i conti con la crisi. Tutte quelle aziende devono continuare a sostenere il calcio. Per fare questo dobbiamo tutti dare il proprio contributo così come paghiamo le tasse: in modo propoporzionale. Si può applicare un tot per cento ad un calciatore che guadagna 3-4000 euro al mese, che poi è la realtà di molti? Certamente no. Lunedì ci sarà un’assemblea di Lega dove verrà fuori credo una direttiva di carattere generale, una legge quadro, all’interno della quale ci saranno dei parametri massimi e minimi stabiliti dove ogni direttore sportivo o presidente dovrà fare il massimo del suo lavoro con la propria realtà calcistica. Questo è l’indirizzo che discuteremo lunedì e mi auguro che tutti i presidenti saranno concordi.”
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