“Lui dice che litiga spesso? Ecco, io sempre: siamo focosi”: con il Milan e Gattuso c’è più gusto per Roberto De Zerbi. Primo punto storico per il Benevento, conquistato all’ultimo respiro, con la favola del portiere Brignoli, che ha fatto il giro del mondo. Tuttavia anche l’ex Foggia si è preso le sue rivincite e sulle pagine de La Gazzetta dello Sport spiega dove è nato il pareggio contro i rossoneri:
“Ho visto alcune partite della Primavera di Gattuso e ho scelto Cataldi play: è molto pulito nelle giocate, speravo avrebbe sbagliato poco. È andata bene. Poi ho puntato su Memushaj e Chisbah per mandarli in pressione su Musacchio e Romagnoli. Ho provato ad avere il possesso: alle squadre forti dà fastidio non avere la palla. Come atteggiamento eravamo superiori. Abbiamo tirato di più, avuto più palle gol”. Non è stato un deja vu di Foggi-Pisa, finale play-off di Lega Pro del campionato 2015-2016: “Certo, io e Gattuso siamo focosi, nulla più. Lui dice che lui litiga spesso. Ecco, io sempre”.
De Zerbi crede ancora nel miracolo salvezza: “Possiamo salvarci facendo come il Crotone, per me Nicola è stato l’allenatore migliore dell’ultima Serie A. Lo dico sempre, siamo “sotto il giornale”: così staccati che sarebbe ridicolo festeggiare il primo punto. Però spero di vedere sempre cattiveria, coraggio e gusto di divertirsi. Così avremmo una chance”. L’allenatore bresciano si descrive: “Sono un lavoratore, passionale, istintivo ma introspettivo. Quando alleni, pensi sempre. Anche quando parli con le persone, stai pensando alla formazione, all’allenamento. Guardiola e Bielsa sono due maestri. Pep ha reso tedesco il suo calcio al Bayern e inglese al City. È un genio, mentre Bielsa è più. Dice che esistono tot smarcamenti e li allena tutti. Poi quando parla, ti prende il cuore”.
De Zerbi ha rivelato anche qual è il suo giocatore italiano preferito e un retroscena di mercato: “Un nome? Verratti. È un palleggiatore, ha intuizioni. Se uno non vuole Verratti, ha un problema. Balotelli? Al Palermo, un anno fa, abbiamo provato a prenderlo sul serio. Mai riusciti”. L’intervista integrale nelle pagine de La Gazzetta dello Sport.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
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