Marco Benassi, centrocampista della Fiorentina e della Nazionale Italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa.
Sull’addio al Torino. “Negli ultimi due mesi con Mihajlovic non avevo più giocato per una questione di modulo. Mi era stato detto che non c’era spazio. Non so se per ragioni d’età o effettiva”.
Sul centrocampo e i gol viola. “Credo ci sia molto merito dell’allenatore. Noi centrocampisti e mezz’ali diventiamo trequartisti, essendo più vicini alla porta c’è più probabilità di segnare”.
Sul segreto della Fiorentina. “È la forza del gruppo, la tragedia che ci ha colpiti ci ha unito in maniera incredibile. Prima mandavamo sempre davanti Davide… ora abbiamo un motivo in più, ogni domenica”.
Sui giovani. “Barella lo può dire meglio di me perché è più giovane e li conosce. Bisogna avere il coraggio di buttarmi dentro, io devo ringraziare Stramaccioni perché mi ha fatto esordire sin da subito. Altrimenti probabilmente avrei fatto esperienze in Serie B”.
Sul centrocampo della Polonia. “È un reparto buono, ma davanti ci sono Milik e Lewandowski… loro sono completi, dovremo fare il meglio possibile”.
Sui tre viola. “È una cosa che fa piacere, penso fosse un obiettivo della società. Far tornare più giocatori possibili in nazionale”.
Sui pochi italiani. “Ho sentito quello che ha detto il mister, avere meno scelta è più difficile. Dobbiamo fare il massimo per aiutare la nazionale al meglio”.
Sulla bestemmia. “È stata un’imprecazione durante la partita, non uso determinati termini, la Federazione credo che abbia visionato i video. Ho letto quello che è uscito su Mandragora, ma non ho visto le immagini. Il caso è chiuso, bene così”.
Sulle convocazioni. “Alle volte pensavo di dovere fare qualcosa in più, per entrare nella nazionale A. Forse ho fatto qualcosa di meglio”.
Sull’obiettivo. “Vogliamo migliorare rispetto all’anno scorso. Eravamo ottavi, vorremmo il settimo posto. Ma solo pensando partita dopo partita possiamo arrivarci”.
Sul momento. “Da quando sono in Serie A è il momento migliore, è cambiato qualcosa a livello mentale. Sono più libero e sereno, conoscevo l’allenatore, il gruppo l’ho vissuto l’anno scorso… continuare a segnare così sarà difficile, ma sono più portato alla fase offensiva. Prima c’è la prestazione, poi il gol è conseguenza”.
Sul possibile esordio. “Sicuramente sono venuto qui per dare il massimo, per cercare di dare il mio contributo. Non ci ho ancora pensato, deciderà il mister.”
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