Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul ‘caso plusvalenze’ ai microfoni di SerieANews.com:
L’inchiesta ‘Prisma’ ha riportato sotto la lente d’ingrandimento la questione delle ‘plusvalenze’. Può spiegarci cosa sta accadendo e cosa può succedere in futuro alla Juventus?
“C’è un’indagine penale in corso, che dovrà verificare se ci sono state irregolarità nella gestione. Dal punto di vista della Giustizia sportiva c’è un problema di coordinamento con l’indagine penale. Se si dovessero riscontrare delle irregolarità in ambito penale, queste si potrebbero ripercuotere sul fronte discipinale della Juventus: da una multa o ammenda ad una penalizzazione sportiva più grave. E’ ancora presto per prevedere eventuali provvedimenti ai danni del club bianconero”.
In questi giorni si sta parlando molto delle ‘operazioni a specchio’. Ci può spiegare meglio questo concetto?
“Sono tutte quelle operazioni dove c’è uno scambio di calciatori con valori più o meno pari. Con queste operazioni abbiamo dei ricavi iscritti al bilancio, ma non c’è un vero e proprio passaggio di denaro: vendo un calciatore ad un club 10 milioni di euro e prendo da quella squadra un giocatore sempre di 10 milioni di euro. Sono operazioni contabili molto convenienti, che non sono di per sè illecite ma si presume che lo siano perchè il prezzo è gonfiato”.
Nel suo libro ‘La fine del calcio italiano’, scritto nel 2018, spiega il meccanismo della ‘autostrade delle plusvalenze’, queste sono un problema atavico del calcio italiano?
“Assolutamente. Non è un problema solo del calcio italiano ma qui da noi si è mostrato in maniera palese, soprattutto nei periodi di crisi economica dei club. Le plusvalenze sono operazioni legittime, con cui le società fanno utili. In alcune società, come Atalanta ed Udinese, rappresentano il ‘Core Business‘, soprattutto con la vendita dei calciatori giovani. La cosa peggiore delle plusvalenze è il carico sui costi futuri, ovvero gli ammortamenti, sui bilanci della società. Così si è creata una zavorra sui conti di tutti i club, tantoché nel 2020 gli ammortamenti hanno superato, per la prima volta nel calcio italiano, 1 miliardo di euro“.
Al momento c’è solo la Juventus indagata, ma possono essere coivolte altre società italiane?
“Nel caso della Juventus abbiamo diverse ipotesi di reato, che non attengono solo alle plusvalenze. L’ipotesi dei pm è che ci sia un piano preventivato di fare plusvalenze per motivi contabili. Nelle ‘operazioni a specchio’ è evidente il coinvolgimento anche di dell’altra società, visto che sono operazioni che si fanno in due. Se venisse condannata la Juventus, si dovrebbero condannare anche gli altri club”.
Ci sono differenze tra l’operazione Osimhen e quelle contestate alla Juventus? Nello stabilire il valore dei giocatori non entra in gioco il criterio della soggettività?
“Osimhen? Non è proprio un’operazione a specchio perché ci sono state singole cessioni di calciatori, che si sono intrecciate. Si dovrebbe andare a sindacare il valore riconosciuto al giocatore. Criterio della soggettività? E’ il tema centrale. Nessuno può esprimere a priori un valore per un calciatore. Se vuoi incidere sul sistema devi cambiare le regole contabili e rendere le plusvalenze meno convenienti, senza danneggiare le squadre che fanno delle reali plusvalenze”.
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