Stanno (quasi) tutti bene: e mentre il Genoa s’avvicina, il sospetto che Behrami stia rischiando il match s’allontana. Terapie e lavoro e parte, eh già: ma una settimana fa, di questi tempi, con il Torino all’orizzonte, se la passava assai peggio. E ce la fece. Ce la farà pure stavolta, nonostante tutto perché l’uomo si piega ma non si spezza e sa bene che la sua unica, seria preoccupazione, sarà quel pericolo giallo da «schivare» ad ogni costo per non ritrovarsi fuori, stavolta sì, dalla supersfida con il Milan. E allora, il bollettino di giornata spinge Mazzarri al sorriso: nel gruppone che corre leggero incontro al Genoa e ad una partita pesantissima, con tre punti utili per tenere (almeno) il Milan a distanza, ci sono anche Insigne e Campagnaro, quelli che alla ripresa s’erano dovuti accomodare un pochino in disparte e che ora consentono al tecnico di far le proprie valutazioni.
DUBBI – Pochi, quasi nulla: in difesa, la sciagurata serata di Torino indurebbe a valutare Britos; ma l’uruguayano è un mancino naturale e ciò lo lascia preferire (d’un filo) a Gamberini, perché intanto dall’altra parte rientrerà Campagnaro, su questo non si discute, e tra i pali, ovviamente, ci sarà di nuovo De Sanctis. Il leader della retroguardia è Cannavaro, capitano e solida diga. Non ci sono tentennamenti a metà campo, anche se quell’Armero lì (utile, indispensabile sia a Torino che con l’Atalanta) ha un po’ stuzzicato Mazzarri: ma va bene anche a partita in corso, per dare slancio e freschezza; e, dunque: Maggio a destra, Behrami e Dzemali centrali, Zuniga mancino. Tra le linee ci rimane Hamsik e le due punte, stavolta senza perplessità, restano Pandev e Cavani, con Insigne pronto per l’uso. Ma i tre tenori sono confermatissimi: pardon, titolarissimi.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
