Behrami: un nome, una garanzia. Lo svizzero voluto a tutti i costi da Mazzarri è diventato l’uomo della continuità. Fino ad oggi nessuno ha tenuto il suo stesso ritmo. Ogni qualvolta ha giocato non ha mai tradito le attese, è sempre stato protagonista. Anche venerdì sera contro la Juve ha fatto la sua bella figura, soprattutto nella ripresa quando il tecnico l’ha piazzato davanti alla difesa. Quando in estate fu ceduto Gargano all’Inter, in tanti si chiesero se l’elvetico arrivato dalla Fiorentina potesse sostituire degnamente il cognato di Hamsik. Mazzarri sapeva il fatto suo e non a caso lo aveva eletto titolare dai primi giorni del ritiro a Dimaro. L’ex viola non ha mai tradito le attese e nelle ventisette partite di campionato fin qui disputate non si ricorda una gara che è stato sotto la sufficienza. La sua assenza si è sentita molto quando si è fatto male o è stato squalificato. È fondamentale nella zona nevralgica del campo. Non concede spazi ai suoi dirimpettai e va a togliere i palloni dai piedi anche ai calciatori che dovrebbero marcare gli altri. È un adorabile “mangiacaviglie” che il popolo partenopeo ha imparato ad amare da subito. Si sapeva che fosse bravo ma non fino a questo punto. Mazzarri ha fatto capire più volte che può fare a meno di Inler o di Dzemaili ma non di lui. È uno di quei mastini che piacciono tanto al tecnico toscano. Non a caso a luglio l’allenatore si mise nelle orecchie di De Laurentiis affinché gli prendesse Behrami e Gamberini. Il presidente chiamò i Della Valle e li costrinse a cedergli entrambi i calciatori. In questa stagione gli è mancato solo il gol, per il resto è stato egregio. Soprattutto quando Mazzarri ha cambiato il modulo e lui si è posizionato davanti alla difesa. Questa posizione è molto gradita perché gli permette di strappare dai piedi degli avversari i palloni e far ripartire poi la squadra. Contro la Juve, per esempio, nel primo tempo ha avuto qualche difficoltà perché doveva fare anche il lavoro di Inler. Quando ad inizio ripresa è entrato Dzemaili allora il discorso è cambiato. Con due uomini al suo fianco è riuscito a tenere testa a tutti prendendosi gli applausi del pubblico e anche della critica. Non a caso è risultato essere il migliore del match assieme a Campagnaro. Behrami, comunque, vorrebbe continuare a sognare lo scudetto. Sa che la classifica non è delle più facili ma non ha alcuna intenzione di arrendersi. Non è uno che alza facilmente bandiera bianca. È un guerriero vero e proprio e, nonostante sia nuovo nel gruppo azzurro, è uno che carica molto lo spogliatoio. Se proprio non si dovesse superare la Juventus si dovrà lottare per assicurarsi un secondo posto che servirà per entrare di diritto in Champions League. L’Europa che conta emoziona tutti, soprattutto gente come lo svizzero che fanno degli stimoli la propria arma migliore. Milan e Inter non scherzano e proprio per questo dal Chievo in poi si dovrà cominciare a vincere di nuovo qualche partite. Certo, non si perde da dieci giornate ma i pareggi contano a ben poco con la posta in palio che vale tre punti. Domenica a Verona ci sarà da soffrire come sempre. Il Napoli ha sempre avuto qualche difficoltà di troppo al Bentegodi. È arrivato il momento di far cadere quest’altro tabù e tenere il passo della Juventus che in casa con il Catania non dovrebbe avere molti problemi. Nel caso in cui, però, le fatiche di Champions si dovessero far sentire, allora vale la pena farsi trovare pronti per accorciare le distanze in classifica.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
Behrami: un nome, una garanzia. Lo svizzero voluto a tutti i costi da Mazzarri è diventato l’uomo della continuità. Fino ad oggi nessuno ha tenuto il suo stesso ritmo. Ogni qualvolta ha giocato non ha mai tradito le attese, è sempre stato protagonista. Anche venerdì sera contro la Juve ha fatto la sua bella figura, soprattutto nella ripresa quando il tecnico l’ha piazzato davanti alla difesa. Quando in estate fu ceduto Gargano all’Inter, in tanti si chiesero se l’elvetico arrivato dalla Fiorentina potesse sostituire degnamente il cognato di Hamsik. Mazzarri sapeva il fatto suo e non a caso lo aveva eletto titolare dai primi giorni del ritiro a Dimaro. L’ex viola non ha mai tradito le attese e nelle ventisette partite di campionato fin qui disputate non si ricorda una gara che è stato sotto la sufficienza. La sua assenza si è sentita molto quando si è fatto male o è stato squalificato. È fondamentale nella zona nevralgica del campo. Non concede spazi ai suoi dirimpettai e va a togliere i palloni dai piedi anche ai calciatori che dovrebbero marcare gli altri. È un adorabile “mangiacaviglie” che il popolo partenopeo ha imparato ad amare da subito. Si sapeva che fosse bravo ma non fino a questo punto. Mazzarri ha fatto capire più volte che può fare a meno di Inler o di Dzemaili ma non di lui. È uno di quei mastini che piacciono tanto al tecnico toscano. Non a caso a luglio l’allenatore si mise nelle orecchie di De Laurentiis affinché gli prendesse Behrami e Gamberini. Il presidente chiamò i Della Valle e li costrinse a cedergli entrambi i calciatori. In questa stagione gli è mancato solo il gol, per il resto è stato egregio. Soprattutto quando Mazzarri ha cambiato il modulo e lui si è posizionato davanti alla difesa. Questa posizione è molto gradita perché gli permette di strappare dai piedi degli avversari i palloni e far ripartire poi la squadra. Contro la Juve, per esempio, nel primo tempo ha avuto qualche difficoltà perché doveva fare anche il lavoro di Inler. Quando ad inizio ripresa è entrato Dzemaili allora il discorso è cambiato. Con due uomini al suo fianco è riuscito a tenere testa a tutti prendendosi gli applausi del pubblico e anche della critica. Non a caso è risultato essere il migliore del match assieme a Campagnaro. Behrami, comunque, vorrebbe continuare a sognare lo scudetto. Sa che la classifica non è delle più facili ma non ha alcuna intenzione di arrendersi. Non è uno che alza facilmente bandiera bianca. È un guerriero vero e proprio e, nonostante sia nuovo nel gruppo azzurro, è uno che carica molto lo spogliatoio. Se proprio non si dovesse superare la Juventus si dovrà lottare per assicurarsi un secondo posto che servirà per entrare di diritto in Champions League. L’Europa che conta emoziona tutti, soprattutto gente come lo svizzero che fanno degli stimoli la propria arma migliore. Milan e Inter non scherzano e proprio per questo dal Chievo in poi si dovrà cominciare a vincere di nuovo qualche partite. Certo, non si perde da dieci giornate ma i pareggi contano a ben poco con la posta in palio che vale tre punti. Domenica a Verona ci sarà da soffrire come sempre. Il Napoli ha sempre avuto qualche difficoltà di troppo al Bentegodi. È arrivato il momento di far cadere quest’altro tabù e tenere il passo della Juventus che in casa con il Catania non dovrebbe avere molti problemi. Nel caso in cui, però, le fatiche di Champions si dovessero far sentire, allora vale la pena farsi trovare pronti per accorciare le distanze in classifica.
Fonte: Il Roma
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M.V.
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