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Behrami-Inter è turbo Napoli

L'ex della Fiorentina: "San Siro è uno stadio che mi esalta"

Metti un Behrami nel motore e la forza cavalli aumenta a dismisura. E sì, Valon più Gokhan, un turbo nel Napoli, energia azzurra a iosa che si sprigiona dal nocciolo della squadra, il centrocampo. C’era Inler da principio, col suo calcio combattivo, ma essenzialmente geometrico e ragionato. Ci voleva perciò il degno completamento , quel quid di supporto e protezione indispensabile: per rendere la mediana esplosiva, per dotarla di una marcia in più. E’ arrivato il connazionale dalla cresta di platino e il gioco è riuscito. “Scassamm tutt cos”, il motto in campo del medianone d’origine turca, di sicuro trasmesso al nuovo compagno di reparto, maniere spicce e pochi fronzoli. Insomma, il complemento che ci voleva. I due si sono ritrovati (ben collaudati anche in nazionale), e quel refrain, statene certi, li accomunerà per tutta la stagione.

THE WARRIORS – A suo tempo pure Gokhan fece intendere che quel soprannome l’aggradava parecchio. Fianco a fianco ora, Gokhan e Valon, la forza dei nervi scoperti ma controllati, la forza d’urto da opporre a quell’Inter che domani proverà a fare di tutto per operare un nuovo soprasso. E c’è da fidarsi. Senza andare troppo addietro nel tempo, ma solo chiedendo a a cagliaritani e pescaresi. Un quarto di secolo fa “il guerriero” era Salvatore Bagni, e lo stesso mediano del primo scudetto ha indicato il suo erede: «E’ Valon Behrami, un lottatore nato». 
L’INTER –  Coppia di guerrieri perciò da calare sullo scacchiere di San Siro «E’ uno stadio che mi esalta» lo svizzero di origini albanesi non s’è risparmiato nemmeno ai microfoni di Radio Marte: «Naturalmente conto in un risultato positivo. A San Siro non ci vorrà però solo un Napoli guerriero, altrimenti non si fa mai gol. Servono tutti gli ingredienti. L’Inter è favorita, gioca in casa ed esprime valori importanti. Noi non li temiamo: loro sono offensivi e sarà una gara più aperta» parole d’istinto come i movimenti in campo, a tutto campo. Ma anche parecchio sale in zucca. Intanto apprezza il soprannome: «Io guerriero del Napoli? Mi piace. Mi metto sempre al servizio della squadra, ma questi sono giudizi che possono anche cambiare. Spero di no».

EREDITA’ E PROPOSITI –  Partito Gargano è arrivato lui: «Ha fatto molto bene a Napoli. Sarà un piacere ritrovarlo, ma soprattutto affrontarlo e ripercorrere le sue orme. E’ un buon periodo per me, sicuramente il punto più alto della mia carriera. In questo contesto sono riuscito a trovare i giusti equilibri, ora sono nel pieno della maturità. Mi farebbe piacere segnare, mi manca solo il gol. I miei compiti sono diversi da quelli di Gokhan: lui si occupa dell’impostazione, io di garantire la giusta copertura. Quella parolina? Nemmeno io la pronuncio, siamo tutti scaramantici. Peccato per il risultato di giovedì, abbiamo avuto però indicazioni positive dai giovani. Mi sono piaciuti El Kaddouri ed Uvini. La stagione è lunga e avremo bisogno di tutte le nostre risorse. Intanto mi sono divertito col mio primo calendario, in posa come un nobile degli anni ’60 con occhialini, e un amante che scappa dal terrazzo». Lui però dal campo non scappa mai.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

 

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