Il centrocampo svizzero. Una garanzia l’anno scorso con Mazzarri, una garanzia adesso con Benitez. Inler, Behrami e Dzemaili sono già in grande sintonia con il tecnico spagnolo. E inorgogliscono il tifoso venuto dalla Svizzera, sempre presente in tribuna con la bandiera rossocrociata sulla quale risaltano gli autografi dei tre azzurri Gokhan, Valon e Blerim, i suoi beniamini.
Funzionano nel nuovo modulo che prevede i due mediani davanti alla difesa. Inler, acquistato nel 2011 dall’Udinese per una cifra elevata (16 milioni), cerca una stagione al top, l’anno scorso andò avanti tra alti e bassi, complice un infortunio. Behrami, preso un anno fa dalla Fiorentina, è già carico come se fosse campionato, in partitina si lotta su ogni pallone. Dzemaili, acquistato dal Parma due anni fa, è il più in forma di tutti, il migliore nel primo test contro il Feralpi Salò. La certezza è il centrocampo, la continuità con il passato.
Tutti e tre gli svizzeri animati dallo stesso sentimento. «Vogliamo vincere qualcosa d’importante con il Napoli, questa piazza è unica», il pensiero espresso dal palco durante la presentazione ufficiale. La stessa voglia di vincere, la stessa applicazione negli allenamenti.
Un Napoli spagnolo: palla a terra, circolazione rapida, un tocco e via. Dovrà correre innanzitutto il pallone. Interpreti fondamentali sono i centrocampisti, la palla dovrà girare rapidamente innanzitutto grazie al loro lavoro. Copertura alla difesa, protezione ai quattro difensori e passaggi rapidi per i tre attaccanti alle spalle del centravanti.
Le prove tattiche, le partitine, il primo test in attesa della verifica di venerdì contro il Carpi, formazione di serie B. Centrocampisti che avranno anche la possibilità di andare al tiro e di fare gol. Una caratteristica questa sia di Inler e Dzemaili, gol pesanti e decisivi nella scorsa stagione. Inler partì fortissimo e realizzò sei reti, la più importante nello scontro diretto contro la Juventus. Dzemaili di gol ne segnò sette e fu decisivo nel finale di stagione, le sue reti diedero l’impulso decisivo nella corsa Champions. Ora attende Behrami il suo primo sigillo in maglia azzurra.
Il centrocampo di Mazzarri e quello di Benitez. Differenze nei movimenti, soprattutto differenza nel tipo di lavoro quando la squadra ha la palla, cioè in fase di possesso. Adesso si dovranno cercare rapidamente i due esterni alti di attacco, oppure il rifinitore alle spalle della punta. Aumentano le alternative per il portatore di palla, ci sono più opzioni e soprattutto aumenterà il numero dei passaggi.
Questa una delle esercitazioni provate e riprovate da Benitez nei primi dieci giorni di allenamento: gli azzurri devono mettere insieme il maggior numero di passaggi possibili e per fare ciò occorre migliorare la tecnica di base e la precisione. Esercitazioni fatte in spazi di campo ridotti, cioè in partitine della grande intensità su metà campo.
Benitez ha sempre giocato così: a Valencia, negli annni di Liverpool e l’anno scorso nel Chelsea. Principali interpreti Gerrard con i Reds e Lampard con i Blues, ora l’interprete potrebbe diventare Hamsik abbassandosi dalla sua posizione di trequartista, una soluzione da considerare alternativa a quella base che prevede l’alternanza dei tre svizzeri nei due posti a centrocampo.
Tre svizzeri per due maglie, in nazionale come nel Napoli. Tra loro c’è sintonia, sono tra i più in forma. Il centrocampo funziona, infatti è l’unico reparto dove non sono arrivati rinforzi e dove non sono previsti arrivi. Già, perchè gli svizzeri funzionano.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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