In quella coppia che scoppia (di salute), lui c’è. E, di certo, il suo esserci non si limita alla pura e semplice presenza, ma è tanta roba, spesso anche con parecchio grasso che cola. Lui e Blerim, la coppia collaudata e confermata, la coppia che ha fatto le ultime fortune di un centrocampo divenuto in uno scampolo di campionato emblema di solidità, ma anche esempio di dinamismo non fine a se stesso. Perché con Behrami e Dzemaili assieme si è riusciti a perfezionare quella piccola ma indispensabile quadratura del cerchio di metà campo. Sono complementari sì, e pure molto. Possono giocare (a seconda delle esigenze del momento) con i gomiti a contatto, ma anche sfalsati: con cresta di “platino” un po’ più indietro, indispensabile estensione della difesa, ed il connazionale (mai così voglioso e redditizio) qualche metro più avanti, laddove possono aprirsi improvvisamente spazi invitanti. Laddove si può piazzare la botta vincente, cosa che in effetti s’è verificata a ripetizione. Ma, fra i due, è Valon l’inamovibile, perché l’altro ha per ora soltanto scalzato un Inler in incresciosa fase involutiva.
SANGUE AZZURRO – Lo svizzero è un sanguigno e adesso nelle sue vene scorre l’azzurro. Non solo fatti (bene), ma anche esternazioni, con parole di gradimento ed elogio per la piazza, i compagni, la maglia. Qualche giorno fa a Radio Marte, per poi riprendere alcuni concetti a Radio Deejay. E’ l’uomo del momento, non v’è dubbio, e non pare esagerato affermare che sia uno degli arrivi più azzeccati della gestione De Laurentiis. Caldeggiato con estrema determinazione dallo stesso Mazzarri che voleva riempire presto e bene il buco lasciato da Gargano. Colmato abbondantemente. «Hai visto com’è migliorata la Fiorentina da quando te ne sei andato?» e Valon l’azzannatore ha anche senso dell’autoironia « Sì, certo. A Firenze ho fatto sempre bene, anche quando sono andato via…» E, tornando al presente: «Rispetto alla scorsa stagione quest’anno riusciamo meglio a gestire le partite quando siamo in vantaggio».
LO SCUDETTO – « Sarà per l’anno prossimo? Il processo per arrivare ad essere un “top club” non è ancora finito. Al di là dei giocatori o dell’allenatore c’è altro da migliorare e noi questo lo sappiamo. Spero perciò che resti Mazzarri. Con tutto il cuore. In una città molto particolare come Napoli sta facendo delle cose straordinarie. Se dovesse partire bisognerà cominciare daccapo». Scherza anche sul look: «L’altro giorno quando ho visto la finale della Primavera (all’allenamento del San Paolo è stato fra i più acclamati) ho notato gli stessi nostri atteggiamenti, delle prime squadre intendo, soprattutto nell’aspetto estetico. Quando ero alla Lazio, Di Canio spesso mi diceva: “ma dove vai co ‘sti capelli paglia e fieno…»
IL COMPLEANNO – Ha ringraziato su twitter, dopo la pioggia di auguri per il suo 28° compleanno, festeggiato due giorni fa. «Grazie a tutti. E’ stato bello sentire il vostro affetto e condividere questo giorno». Lo svizzero di origine jugoslava è stato anche orgoglioso destinatario di un cinguettio del presidente: «Ciao Valon, è il tuo primo compleanno nel Napoli. Sono particolarmente felice di poterti fare gli auguri». E poi è partito anche un pensiero dal profilo Twitter della società. La risposta è stata sollecita: «Grazie a voi di avermi permesso di far parte di questo splendido gruppo».
OGGI – E’ un nuovo giorno per ribadire che anche stavolta lui non tirerà mai indietro la gamba, né tanto meno darà tregua agli avversari. « Contro il Cagliari penso che non sarà facile, arriveranno tranquilli al San Paolo». Ma la posta in palio è troppo importante per lasciar spazio ad eventuali cali di concentrazione. Con lui in campo (è tra i diffidati) da questo punto di vista si può dormire su doppio guanciale. Un “azzannacaviglie” ormai provetto , molto amato dai tifosi, un combattente di razza sui cui piedi stanno pure crescendo piccole stimmate da leader. Semplicemente guerriero.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
