Pazza idea: e al novantaquattresimo, ritrovarsi in quella sventagliata di reti sa di impresa. Torino 3 e Napoli 5: come andare sulle montagne russe e forse peggio. Con il cuore che arriva sino in gola e un Behrami che, finita la doccia, corre ancora: destinazione Champions League.
Il modo più folle per vincere è anche il più bello, Behrami.
«Partita unica nel suo genere, quasi non ricordo la scansione delle reti. Ma noi abbiamo dato dimostrazione di quello che siamo: una grande squadra».
Che va in vantaggio due volte, poi va sotto e infine si scatena.
«Un messaggio chiaro a chiunque, Milan compreso: non potevamo buttare via il lavoro di sei mesi, non era ipotizzabile. Ma siamo stati lucidi, cinici, determinati».
E lei non si ferma mai…
«Faccio quello che mi chiede il mister, lavoro per quel che posso. Sono felice di questa stagione».
Dica la verità: sul 3-2 per il Torino cosa ha pensato?
«Che potevamo farcela, che non sarebbe stato giusto perderla. E ci siamo rimessi a giocare: altri l’avrebbero buttata nel mucchio, per cercare il mischione. Noi siamo stati capaci di palleggiare, di costruire, di ribaltare un risultato sul quale nessuno avrebbe scommesso un euro».
Quante anime in novanta minuti…
«Una sola: quella di un napoli che sa quello che vuole. Per un’ora circa sembrava ci andasse tutto benissimo, anche quando abbiamo subito l’1-1. E’ stato immediato il nostro nuovo vantaggio».
Mazzarri le ha cambiato la vita.
«Mi piace giocare da play basso, davanti alla difesa: ci vuole intelligenza per interpretare il ruolo ed io sono soddisfatto di quello che sto ottenendo».
A lei manca il gol, solo quello.
«Però ci ha pensato Blerim. E prima ancora è stato bravissimo Inler, che sta segnando tanto. Ora tocca a me. Ma con calma. Io inseguo altro, il secondo posto».
Il Milan, quando avete cominciato, aveva già vinto.
«E ci ha messo un po’ di pressione. Ce lo siamo detti: ragazzi, si deve vincere. E invece la stavamo perdendo. Una partita che avevamo dominato, che poi il Toro ha rivoltato in un lampo. Ma quando ci siamo sciolti di nuovo e ci siamo ripresi dallo choc, è stato un capolavoro».
Un Cavani del genere…
«Incredibile. Ha fatto una corsetta di allenamento e si è messo subito alla pari con tutti quanti. Straordinario. E’ un campione, al quale basta nulla per fare la differenza: due reti dopo tre giorni tra gli aeroporti».
Alla Juventus lancia mai sguardi?
«Non più. Lo scudetto è andato, noi cerchiamo la qualificazione diretta in Champions. Ce la giochiamo non solo a Milano, domenica prossima i rossoneri sono attesi dalla Fiorentina: ed io ai miei compagni non devo dire nulla».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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