Tutti in piedi per Valon Behrami. Non è ancora giunto il momento per una standing ovation, ma già adesso lo svizzero ex Lazio e Fiorentina se la meriterebbe. Come avrebbe meritato, in più di un’occasione, la palma di migliore in campo. Non segna (o meglio, lo fa poco: in ogni caso ancora nessun gol in azzurro), non si esibisce in rovesciate, colpi di classe, tacchi o “veroniche”, ma il suo rendimento è da top player. Di quelli veri, non quelli chiacchierati nelle trasmissioni o sui giornali, che costano tanto e poi non arrivano mai. Valon Behrami esprime insieme muscoli e personalità. Mazzarri a Cagliari si è inventato un centrocampo muscoloso, che per questa volta ha badato meno alla classe. Con Hamsik quasi in attacco a dare una mano a Lorenzo Insigne, sulla linea mediana c’erano i tre svizzeri, che sono partiti titolari come accade soltanto nella loro nazionale.
SECONDA VITA DA MEDIANO. Per una volta, quindi, è stata messa da parte la classe per un’iniezione di sostanza. Ma se Dzemaili riesce bene a “oscillare” tra centrocampo e attacco, facendo da cerniera, se Inler è più libero da compiti di marcature e può dedicarsi con maggiore facilità a creare gioco e far girare il pallone, tutto il “lavoraccio” spetta a Valon Behrami: pressing furioso, rubare palloni a volontà e far partire subito il gioco azzurro. In questo l’ex Fiorentina primeggia: nella partita col Cagliari ha vinto il personale duello con Nainggolan, che di certo non è un giocatorino qualsiasi, vincendo ben 11 contrasti. Nessuno come lui fino a questo momento in Serie A. E il dato sui contrasti è una caratteristica che Behrami si porta appresso sin dalla prima giornata: grazie al suo lavoro la squadra partenopea ha primeggiato a lungo nelle percentuali di contrasti vinti, tutti grazie a lui. E pensare che una volta faceva l’ala, poi a un certo punto ha cambiato idea. Ha promesso di giocare meglio al centro, eppure sulle fasce mica faceva male, anzi. E a Napoli è arrivato per vivere la sua seconda vita da mediano.
GARGANO CHI? E non a caso Behrami è tra i migliori di tutto il campionato. Forza fisica e grinta, ma sorprendentemente con un gioco pulito e corretto. Nessun rosso, poche le ammonizioni: basti pensare che Paolo Cannavaro è già a quota cinque e gioca in un ruolo diverso. Behrami, invece, ha la capacità di sbagliare pochissimo, dando sicurezza a tutto il centrocampo, quasi come un metronomo ogni contrasto con lui può essere vinto. Ecco perché col suo arrivo si può dire che il reparto si è rinforzato: oltre al suo lavoro, che non fa per nulla rimpiangere la partenza di Gargano, lo svizzero ha aiutato Inler a crescere e a mettersi al servizio della squadra per quelle che sono le sue qualità. Difatti, anche le “vedove” di Gargano si stanno cominciando a ricredere: quelli che rimpiangevano il Mota, ora guardano a Milano e vedono i tifosi dell’Inter rumoreggiare nei confronti dell’uruguaiano, colpevole di sbagliare troppi palloni. Un vecchio problema del Napoli che l’ex West Ham ha risolto. E forse proprio la militanza negli “hammers” ha fatto diventare Behrami un vero e proprio martello, al quale, però manca ancora il giusto riconoscimento per la sua qualità. Non può chiamarsi classe, forse, ma il calcio è anche questo. E il top player coi muscoli sta facendo le fortune del Napoli di Mazzarri.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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