Tre su tre: il pieno è fatto, almeno nelle intenzioni di una vigilia lunghissima, consumata a meditare a lungo, aspettando il bollettino medico, ripensando all’assenza di Cavani ed alla necessità di intervenire. Tre (svizzeri) su tre: non era mai successo e però stavolta potrebbe accadere, dopo aver analizzato i pro e i contro tecnici, dopo aver verificato la stato di salute collettivo. Però, per il momento, l’idea è lì, che ballonzola nell’aria di Castelvolturno, e sistema uno a fianco all’altro Inler, Dzemaili e Behrami come diga centrale, un trapano che va ad affondare, un regista con tanto sale in zucca che provvede a illuminare e un jolly che sa completare le due fasi.
Riecco Behrami, per cominciare, che il Milan l’ha visto dalla tribuna per somma di cartellini gialli: il «riscaldamento» a Stoccolma è servito per prendere di nuovo confidenza con il sistema di gioco, per rompere un pochino il fiato, dopo undici gare su tredici in campionato e altri due match di Europa League.
E’ un Napoli in fase di costruzione, però le certezze non mancano, e il rientro di Behrami va inserito in questa capitolo: serve un interditore, un black & decker, un uomo di rottura, capace di andare a raddoppiare su chiunque, di garantire le coperture al di qua della linea del pallone: serve, insomma, lo svizzero che Mazzarri in estate ha voluto a tutti i costi, un diavoletto da intrufolare nella mischia. Il terzo «incomodo», insomma.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
