Che sia «sporcato» da dialetto cantonese, italiano o tedesco, nella linea mediana del Napoli si parla esclusivamente lo svizzero. Behrami, Dzemaili e Inler sono diventati i tre alfieri del centrocampo azzurro e Mazzarri è stato abile a ruotarli a seconda delle necessità e delle rispettive condizioni di forma.
Non è un caso che abbiano quasi le stesse presenze: 30 Behrami, 29 Inler e Dzemaili. In ritiro il tecnico aveva provato a riproporre la coppia Dzemaili-Inler con cui il Napoli ha vinto la Coppa Italia. Sin dalla prima giornata, tuttavia, è apparsa subito necessaria l’interdizione di Behrami, elemento essenziale per l’equilibrio del gioco azzurro. Valon ha giocato più dei suoi compagni di Nazionale: 30 gare, tutte da titolare, per 2551’. A seguire Inler, con 24 match giocati dal 1’ (2139’ di impiego) e quindi Dzemaili (15 partite da titolare per 1738’).
L’accelerazione decisiva, per la qualificazione quasi certa in Champions League, è stata tuttavia impressa dal duo Behrami-Dzemaili, con il primo a protezione della difesa e il secondo nel ruolo di incursore. E se solo a Cagliari, lo scorso 26 novembre, hanno giocato addirittura tutti e tre, nel gioco delle coppie prevale il tandem Behrami-Inler: 18 gare giocate insieme, 9 quelle con Valon e Blerim, 5 quelle con il binomio Dzemaili-Inler, che a Pescara ha funzionato al punto di portare entrambi alla rete. Già, i gol: il Napoli è cresciuto ed ha uno dei migliori attacchi della serie A grazie anche ai 12 sigilli di Blerim e Gokhan. Dzemaili ha addirittura segnato 5 reti nelle ultime 5 partite, avendo giocato le ultime 6 (da Napoli-Atalanta) da titolare: indimenticabile la tripletta al Torino. A Pescara Inler ha ritrovato la via del gol persa nel match con la Juventus del 1° marzo: l’elvetico aveva segnato anche una splendida doppietta nella gara dell’andata con gli adriatici, firmando anche una rete straordinaria contro il Palermo.
Il gol invece non è la specialità di Valon Behrami: il mediano di origini kosovare non segna in serie A da 78 partite e cinque anni. Decise nel 2008 il derby capitolino per la Lazio con un gol al 92’. «Mi manca segnare e vorrei farlo col Napoli – ha detto di recente – ma la standing ovation ricevuta dal San Paolo vale più di ogni cosa». È partita spontanea nella gara col Genoa del 7 aprile scorso. Da applausi, in effetti, il rendimento della linea mediana elvetica: sarà anche per questo che il Napoli segue per l’anno prossimo i centrocampisti svizzeri Xhaka e Cabral. Il made rossocrociato va di moda e rende.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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