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Behrami: “Alla fine conta vincere”. Inler: “Troppi fischi dopo un gol. Dobbiamo analizzare bene gli errori prima del Porto”

Inler. «Adesso festeggiamo ma dobbiamo lavorare di più per presentarci con il Porto nel modo giusto. Troppi rischi dopo aver segnato un gol»

Sofferta, perciò bellissima: la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League esalta la compattezza di un gruppo e determinato, quello di un Napoli che ha fortemente voluto una vittoria che apre le porte al prossimo confronto. «Vero, abbiamo sofferto tantissimo ma alla fine conta la vittoria. La volevamo a tutti i costi, ora che l’abbiamo raggiunta e siamo al prossimo turno contro il Porto, dobbiamo fare un attento esame della situazione» , spiega Gokhan Inler. Il centrocampista svizzero parla con calma, centellinando le parole, offrendo un contributo di esperienza dopo avere vissuto con ansia la gara contro lo Swansea: «La sofferenza è stata tanta e questo ci fa riflettere su un aspetto importante: dobbiamo ancora migliorare tanto, cercheremo di farlo per presentarci in modo adeguato al prossimo impegno. Sappiamo bene che andando avanti le cose diventano sempre più difficili, per questo dovremo prepararci adeguatamente».

ILLUSIONE – Il vantaggio iniziale aveva creato qualche illusione. «In effetti poteva essere così ma dopo il vantaggio ci siamo resi conto che gli avversari andavano forte, eravamo coscienti che la partita era ancora aperta e infatti è arrivato il pareggio che ci ha creato qualche preoccupazione, frenando il nostro gioco. E’ importante crescere sotto questo aspetto, ovvero amministrare bene il vantaggio. Avremmo potuto chiudere prima questa gara, mettere il risultato al sicuro, nel calcio però ci sono sempre alti e bassi. Se non riesci a fare il gol con cui gestire bene la partita, finisci con il rischiare tantissimo. Parlamoci chiaro, quando non facciamo gol dobbiamo essere intelligenti a gestire le partite meglio con più palleggio per stancare l’avversario. Invece per quanto ci riguarda, siamo una squadra che lavora molto in fase offensiva e quando subiamo il gioco degli avversari avvertiamo un po’ di stanchezza nel trovare le contromisure e attuarle. Dovremo lavorare con serenità e impegno sulla fase difensiva, stare corti e stretti per giocare gare con meno sofferenza».

AVANTI UN ALTRO – Si guarda avanti, ovviamente, con particolare attenzione al prossimo avversario. Rivela Inler: «Il Porto lo abbiamo visto giocare in amichevole, apprezzandone il modo di proporsi, osservando che loro sono forti ma noi dovremo essere in grado di superarli, dobbiamo andare là per vincere» , è il grido di battaglia con cui lo svizzero alimenta l’entusiasmo del popolo azzurro, imitato da Valon Behrami, l’altro centrocampista del Napoli, che ha sottolineato: «Ormai il nome dell’avversario non conta, agli ottavi arrivano le squadre più forti, quelle di un livello elevato, per cui non c’è differenza tra Porto o qualsiasi altro». Sarà importante, però, sfruttare il primo turno in modo intelligente: «Ci capita di giocare nuovamente la prima gara in trasferta e sarà in quella occasione che dovremo creare le basi per giocare bene il ritorno, magari senza tanta sofferenza rispetto alla gara contro lo Swansea che, per alcuni tratti, ci ha messo in grande difficoltà. Siamo stati bravi a non perdere la pazienza, rispetto a una fetta di tifosi che invece appariva insofferente, sapendo che con il pareggio saremmo andati fuori. Abbiamo creduto fino in fondo alla possibilità di vincere e il risultato è stato centrato», ha detto ancora Behrami aggiungendo: «Era importante superare il turno per dimostrare una forte reazione dopo il pareggio contro il Genoa. Siamo partiti un po’ contratti, nel primo tempo abbiamo subito il ritmo di un avversario davvero forte, per questo il nostro successo assume una valenza notevole».

 

Fonte: Corriere dello Sport

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