Quel giorno Gennaro Iezzo era in panchina al «Ferraris», ultima partita di campionato, Napoli già qualificato per l’Europa League, alla Samp servivano tre punti per la qualificazione in Champions League. La Samp vinse 1-0 con gol nel secondo tempo di Pazzini.
«Ma fu una partita vera, anzi verissima. Il migliore in campo fu Storari, il portiere della Samp che fece tante parate decisive, soprattutto nel primo tempo. A fine partita mi complimentai con lui per la prestazione».
La Samp lottava per la Champions, le motivazioni erano sicuramente diverse.
«La Samp doveva ancora raggiungere l’obiettivo ma quel Napoli non ci stava mai a perdere, lo spirito di quel Napoli è lo stesso del Napoli attuale. Un gruppo straordinario fato da uomini veri con grandi valori. Per questo dico giù le mani dal Napoli».
Ricorda qualche particolare della partita?
«Ne voglio ricordare uno soltanto per far capire bene quale era l’atteggiamento del Napoli in quella partita. Pur essendo l’ultima partita di campionato Mazzarri operò pochissimo turn over e ricordo soprattutto il momento di una sostituzione nella ripresa. Il tecnico voleva far entrare a pochi minuti dalla fine Totò Aronica, e tutti noi dalla panchina gli chiedemmo di far esordire Maiello, il ragazzo, perchè era l’ultima di campionato. Per una volta ci ascoltò e diede la sodisfazione a Maiello di giocare gli ultimi cinque minuti».
E poi quella contro la Samp è una partita speciale proprio per Mazzarri.
«Infatti, il tecnico vuole vincere sempre e dà la carica anche nelle partitine di allenamento, quella contro la Sampdoria è sicuramente speciale una gara speciale per lui. E lo fu anche quella domenica».
La settimana che portò alla partita, ricorda cose particolari?
«Nulla, fu una settimana normale di allenamenti. L’unica differenza era rappresentata dal fatto che avevamo già avuto la soddisfazione di centrare la domenica precedente la qualificazione in Europa League. Nonostante ciò non affrontammo la partita rilassati ed è proprio questo che fa più rabbia, il fatto che si alimentino dei sospetti su quella partita e sul gruppo del Napoli. Un gruppo sano, pulito, con grandi valori, il primo a trasmetterli è il presidente De Laurentiis. I valori di tutti, del tecnico e dei giocatori».
Quale era il suo rapporto con Gianello?
«Buono, definirei Matteo un giocherellone, uno sempre pronto alla battuta e allo scherzo che portava grande allegria nello spogliatoio. Sono rimasto sorpreso a sentire certe cose».
Vedere il Napoli tirato nel polverone: come si sente?
«Sto male. Ecco fa male finire dentro un polverone, ci sono casi e casi, situazioni e situazioni. Io su quel Napoli, che poi è quasi per intero il Napoli di oggi, ci metto le mani sul fuoco, non una ma cento volte. E la metto su quella partita, Samp-Napoli fu regolarissima. Spero che al più presto si chiuda tutto con un’archiviazione su quella gara».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro