È il giorno della verità, o dentro o fuori. L’accordo tra Napoli e Sant’Antimo è allo sprint finale, il trasferimento del club di Aniello Cesaro a Fuorigrotta potrebbe concludersi oggi, ma non ci sono certezze che ciò avvenga. Il nodo è economico, l’architetto santantimese vuole cedere il pacchetto senza partecipare al nuovo progetto, la società di Calise, invece, non potendo offrire granchè economicamente, vorrebbe convincerlo ad entrare nella neo società. Dunque l’aspetto che blocca il trasferimento di Sant’Antimo potrebbe essere superato con l’inserimento di Cesaro nel club partenopeo. La cosa pareva molto ben avviata ma negli ultimi giorni c’è stato qualche intoppo. La presenza di Aniello Cesaro nella nuova società sarebbe comunque fondamentale per poter garantire l’arrivo di aiuti economici esterni e dare una solidità importante. Non a caso non appena si è saputo della trattativa in corso, qualche si è mosso e c’è stato l’interessamento da parte di possibili partner commerciali. «Assolutamente si, questo è un passaggio fondamentale – commenta il consigliere napoletano della Federbasket, Gianni Del Franco -, unire le forze e costituire un’unica società più solida sarebbe la base di un progetto importante e che possa anche avere un futuro. Altrimenti, con Napoli da sola anche in Dna, la situazione resta complicata. Una compartecipazione al 50% tra Sant’Antimo e Napoli Basketball sarebbe la soluzione ideale».
Intanto il vero pericolo è che, nel caso saltasse l’accordo con Sant’Antimo (che pure potrebbe non disputare la Legadue), possa in qualche modo essere in dubbio anche la stessa Divisione nazionale A del Napoli Basketball che oggi intanto rinuncerà ufficialmente al ripescaggio in Legadue, così come aveva fatto Torino venerdì scorso. Naturalmente questo tipo di eventualità si tradurrebbe nel quarto crac consecutivo per il basket napoletano, ipotesi tragica. Importante invece sarebbe non far morire questa avventura del Napoli Basketball, ammirevole per coraggio e passione, magari disputando una stagione a bassissimo budget in Dna e tenendosi stretto il titolo in attesa di tempi migliori. Insomma, occorre un aiuto vero da parte della città e delle istituzioni. «Oggi la situazione economica generale del paese si sta riflettendo drammaticamente anche sulla pallacanestro – conclude Del Franco – e le oltre 50 squadre che hanno abbandonato i loro campionati sono la prova che ci sono enormi difficoltà a trovare chi investa in pubblicità».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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