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Bambini e palloncini giallorossi per l’addio ad Imbriani

Troppo piccola la chiesa di San Giovanni per ospitare le oltre mille persone che hanno voluto porgere l’ultimo saluto a Carmelo Imbriani, il «capitano coraggioso» ed allenatore del Benevento ed ex attaccante del Napoli, stroncato a soli 37 anni dalla leucemia. Una chiesa con pochi fiori, per espressa volontà di Imbriani. Il «Capitano» ha dato la sua ultima lezione di vita: ai suoi familiari, amici, parenti, aveva chiesto non fiori ma aiuti per i bambini malati di leucemia. «Quei soldi usateli per aiutare i bambini malati del Silvestrini – aveva confidato al fratello Gianpaolo e alla moglie Valeria – magari per istituire una stanza per i giochi». E così sarà.
C’erano tutti ieri a Ceppaloni per l’addio: i suoi ex compagni di stanza durante i ritiri, i suoi allenatori, i suoi tifosi, i suoi compaesani. In prima fila la squadra del Benevento con il presidente Vigorito. Una cerimonia straziante, con i familiari ad ascoltare i flash della vita di Carmelo che il sindaco di Ceppaloni, la zia Carmela, il cugino Pellegrino hanno ricordato nei loro interventi a fine della cerimonia religiosa. L’orazione funebre l’ha svolta Clemente Mastella, suo zio, che ha cercato di dare una risposta all’atroce destino di Imbriani: «Le straordinarie manifestazioni di affetto dovute al riconoscimento di quel dono naturale della sua mitezza, del suo modo di porsi, ci fanno capire che la sua partita Carmelo non l’ha persa ma l’ha vinta. È stato scelto perché la sua gentilezza, il suo garbo, la sua bontà fossero una esemplare testimonianza di vita».
Nell’omelia don Renato ha collegato la sofferenza di Imbriani in questi sei mesi di malattia con quella di Cristo: «Nella fede è la risposta e nella fede la famiglia Imbriani, che è una vera squadra unita, troverà la forza per andare avanti, per educare e far crescere i figli di Carmelo nell’esempio del papà». E poi, rivolgendosi ai calciatori del Benevento ha concluso: «Adesso avete un motivo in più per vincere».
All’uscita della chiesa la bara, con le sciarpe e le magliette, è stata portata a spalla dai suoi amici e calciatori. Davanti i bambini di Ceppaloni con i palloncini giallorossi lanciati in cielo. Un lungo interminabile applauso ha accompagnato il corteo e poi, ancora, i cori dei tifosi. Folta la delegazione del Napoli: con il calciatore Grava e il dirigente Baldari c’erano anche gli ex calciatori Pino Tagliatela e Fabio Pecchia, l’ex massaggiatore di Maradona, Carmando, l’ex ds Gigi Pavarese. Oggi allo stadio «Vigorito» i tifosi della Curva Sud lo ricorderanno con una mega coreografia e i cori per «Imbriani, uno di noi».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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