Dopo il gestaccio ai tifosi dell’Inter nel derby e la sigaretta fumata sabato nella toilette del treno verso Firenze, domenica è arrivato il primo scivolone di Balotelli dopo nemmeno tre mesi al Milan: un’ammonizione inutile costata un turno di squalifica (era sicura la sua assenza contro il Napoli) e una «espressione ingiuriosa» a un giudice di porta che vale altre due giornate di stop, proprio nel momento più delicato del campionato. Accogliendo l’attaccante a fine gennaio, Galliani si era detto sicuro che non ci sarebbe stato motivo di occuparsi di “balotellate”. E in effetti società ed entourage hanno spinto il giocatore a mantenere un profilo basso nella vita privata.
In diffida, prima del match a Firenze, Balotelli prima ha impedito a un avversario di battere una punizione, rimediando una di quelle ammonizioni inutili passibili di multa (che si aggiungerebbe a quella per la sigaretta clandestina) secondo il regolamento interno del Milan; poi a fine partita, come ha scritto nel referto Tagliavento, ha rivolto un’espressione ingiuriosa a un arbitro di porta (Doveri), e le telecamere lo hanno inquadrato mentre usciva urlando «Che ca… guardi». L’attaccante giura di non aver insultato nessuno, ma dopo un avvio fulminante (7 gol nelle prime 6 apparizioni) è rimasto a secco nelle ultime due partite e a Firenze ha faticato a mantenere i nervi saldi.
Il Milan ha annunciato che farà ricorso contro la squalifica di 3 giornate inflitta dal giudice sportivo a Balotelli. Intanto, Tosel ha multato la Fiorentina. Ululati di scherno, per il colore della pelle, all’indirizzo di Super Mario, e in misura minore di Boateng, quando toccavano il pallone in certe fasi di Fiorentina-Milan: questi, secondo quanto appreso, sono i «cori razzisti» che sono costati alla società viola 20.000 euro di ammenda. Dei cori – più che altro «buu» prolungati che si ascoltano a volte negli stadi partiti dalla curva Fiesole – avrebbe riportato l’arbitro Tagliavento nel suo referto
Senza Balotelli, il Milan si prepara per la grande sfida di domenica sera allo stadio Meazza contro il Napoli. Il secondo posto «è la cosa più importante», ma Stephan El Shaarawy spera anche di raggiungere quota 20 gol in questa stagione. «È il mio obiettivo personale e spero di tornare a segnare», ammette l’attaccante del Milan che è fermo a 19 reti dal derby del 24 febbraio e non dovrà far rimpiangere lo squalificato Balotelli nelle prossime tre partite (salterà, dopo il Napoli, le sfide con Juventus e Catania). Pensando al pareggio di domenica contro la Fiorentina, El Shaarawy ammette che «c’è rammarico per non aver gestito il 2-0, nel secondo tempo siamo entrati poco convinti e ci siamo fatti schiacciare nonostante l’uomo in più. Siamo dispiaciuti – ha detto l’attaccante a Milan Channel – per non aver perso i tre punti ma siamo ancora al terzo posto e pensiamo alla prossima partita con il Napoli che è molto difficile».
E sugli azzurri: «Il Napoli è una buonissima squadra con giocatori molto importanti e noi dovremo scendere in campo con grande determinazione. Se arriva il gol, ancora meglio, ma ora è importante arrivare più su in classifica. Un po’ tutti mi dicono di non farmi ossessionare dal gol e di pensare alla prestazione per la squadra».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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