C’è un altro obiettivo che Cesare Prandelli si è dato per l’avventura in Brasile che comincia stasera, con la partenza da Roma: convincere Mario Balotelli a «reagire meno di pancia». E se possibile calmare la sua vena di “cinguettatore” seriale. «I tweet dopo l’espulsione? Sinceramente preferisco il secondo, quello delle scuse», la reazione del ct all’ultima puntata del telefilm “Balotelli contro tutti”.
Sono bastati una partita storta, i falli da dietro di due difensori cechi, la severità di un arbitro norvegese e il primo rosso nella sua breve carriera da centravanti della nazionale a scatenare l’ira di Balotelli. E a far ripartire un clichè che appariva superato, quello del “perseguitato”. Però con un capitolo nuovo: l’uso dei social network. Prandelli non li vieterà, ma come prima di Euro 2012 ricorderà a Balotelli e a tutta la squadra che si tratta di un’arma a doppio taglio.
Negli ultimi giorni azzurri, Balotelli l’ha presa da quella più tagliente. Tweettando a ripetizione. Poi, il nuovo capitolo di Praga. Dopo aver a lungo inveito contro i compagni, protestato contro i falli subiti e poi ingaggiato un personale duello con il direttore di gara, l’attaccante si è sfogato per il rosso prendendo a pugni e calci i cartelloni nel tunnel che lo riportava nello spogliatoio. Nella notte, a sorpresa, un tweet: «Scrivete pure quel che volete, ma alla Confederation cup tifate un’altra nazione. Ve lo dico con il cuore. E rivedete la partita bene, tutta..», il suo scatto d’ira via web. Poi la marcia indietro. «Buon giorno – il cinguettio – Ieri la mia reazione non è stata giusta, chiedo scusa.. SCUSA.. Alla mia squadra. Devo imparare… Ancora..». Senza chiarire se la reazione fossero quei pugni, le proteste con l’arbitro o il “Balotelli contro tutti”.
«Lo deve capire: non può reagire sempre di pancia – la convinzione di Prandelli – Come tutti i grandi sarà sempre oggetto di provocazioni. Se supera anche quella prova dà una mazzata all’avversario». Comunque per il ct il nervosismo di Balotelli (la cui squalifica, ha ribadito oggi la Fifa, non vale per la Confederations ma per settembre) non ha nulla a che vedere con il codice etico.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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