«Stavo male, ho vomitato in campo, da un paio di giorni mi porto dietro la febbre». Mario Balotelli conferma quello che aveva svelato Mancini. Nonostante tutto, nonostante gli urlacci di Dzeko che lo invitava a passare di più la palla e a tirare un po’ meno, è stato protagonista. Anche nelle polemiche. Perché adesso, dopo la sconfitta del San Paolo, i giornali inglesi, soprattutto quelli scandalistici, tireranno in ballo l’uscita notturna con la fidanzata, la napoletana Raffaella Fico. In realtà tutta la squadra ha vissuto alla maniera inglese, cioè rilassata la vigilia. Certo, lunedì sera SuperMario ha lasciato l’albergo del ritiro per salutare la fidanzata ma le ore non erano piccole e soprattutto era accompagnato dagli uomini della sicurezza del City a conferma che non si è trattato di una «bravata», di un colpo di testa di un giocatore piuttosto bizzoso e bizzarro. Supermario, però, vuole smentire questa immagine. Sta maturando: lo dice Prandelli, lo conferma Mancini. Lo sottolinea lui stesso: «E’ da tempo che sono migliorato. Mi sento sereno, tranquillo, soddisfatto. Solo che i risultati di questo stato di grazia si stanno vedendo soltanto adesso». In ogni caso, dall’albergo non è uscito soltanto lui. Ieri mattina tutta la squadra si è concessa un giretto turistico, al pari dello sceicco Mansour.
FELICE – Non è particolarmente soddisfatto. Aveva immaginato anche lui un epilogo diverso. Il suo gol non è servito a nulla: una parentesi in un discorso terminato nella maniera peggiore. Afferma SuperMario: «E’ stato molto bravo De Sanctis a respingere quel tiro di Silva». Ma poi il pallone è arrivato sui suoi piedi e il gol è stato semplice e comodo. Certo, qualche altra occasione lui l’ha avuta. Ammette: «Sarei felice se avessi segnato altri due gol». Se li avesse fatti, il risultato sarebbe stato diverso. La situazione è diventata complicata. Un solo punto di differenza in fondo non è gran cosa ma i pronostici ora sono inevitabilmente mutati anche perché contro una squadra come il Manchester City il Napoli ha dimostrato tutta la sua forza: quattro punti in due partite, robetta non da poco contro una squadra costruita senza badare a spese, con l’obiettivo di vincere tutto e, soprattutto, subito. Balotelli, al pari di Mancini, non si arrende: «La qualificazione non è compromesso. Manca ancora una partita e può accadere tutto: noi possiamo vincere e loro possono perdere».
PROBLEMI – Il City di ieri sera non è stato come quello che in campionato ha travolto il Manchester United, come quello che sta dominando la Premier a suon di vittorie e di gol. Dell’attacco atomico (ventisei gol in tre, dieci Dzeko e Aguero, sei Balotelli) al San Paolo si è visto ben poco. Ma Balotelli non ci sta, non ritiene che le cose ieri sera siano andate così male: «Abbiamo giocato bene. Ci è mancato soltanto il gol del ko». Eppure qualcosa non è andata per il verso giusto e lui sembra esprimere una critica indiretta nei confronti della difesa: «Noi sappiamo che il Napoli gioca in contropiede. Avremmo dovuto difendere meglio». E’ evidente, però, che il calcio in Italia è diverso da quello inglese: «In Italia c’è più tattica, in Inghilterra più forza fisica. Per uno come me è più facile segnare in Inghilterra che in Italia». Lancia un messaggio al suo tecnico: «Io mi sento un attaccante centrale. Poi, se davanti si è in tre mi adatto a stare a destra o a sinistra. Ma preferirei essere il punto di riferimento centrale».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
