Ora papà Balotelli ha solo due pensieri: Pia e il gol. Forse la fanciullezza e il mito del «bad boy» di Mario Balotelli sta finendo: da mercoledì è papà perché il test del Dna ha confermato che la piccola Pia è la sua bambina. Il lungomare di via Caracciolo, dove alloggia il Milan, è distante 15 km dalla casa della famiglia di Raffaella. «Se gli darò un permesso per andare dalla figlia? Sono cose personali», glissa Seedorf. Ogni volta che viene a Napoli non è mai una vigilia normale: a ottobre trovò il modo di infiammare persino la visita al campo della squadra anticlan di Quarto. «Non sono un simbolo anticamorra», disse. Contro di lui, poverino, fulmini e saette.
E lo stesso ha fatto questa settimana, sempre con un altro tweet in cui riconosce la paternità della bimba nata dalla relazione con la showgirl napoletana. «È una gioia di cui non ho alcuna voglia parlare in pubblico, è una cosa mia e non mi va di fare altre polemiche», ha detto in una lettera inviata a Silvia Toffanin, padrona di casa di Verissimo.
Balotelli fino ad adesso se l’è spassata, ma ora gli tocca portare il Milan più in alto possibile in questo campionato fino ad adesso assai deludente. Che mesi, gli ultimi di Mario. Sedici gol con la maglia rossonera da inizio stagione e poi tanto altro: quei cinque minuti in Vaticano a sussurrarsi cose segretissime con Papa Francesco, che poi gli raccomanda di non rispondere più ai razzisti ad agosto; le polemiche di Quarto; le reazioni in campo e le cinque giornate di squalifica già scontate in questo campionato; la fidanzata Fanny che prima c’era, poi non c’è più, poi pare sia rispuntata. Alimenta gossip e gallery fotografiche, fa parlare di sé quasi ogni giorno. Comunque adesso basta: perché un figlio aiuta a crescere. E poi perché da quando c’è Seedorf ha promesso che farà tutto sul serio. Tre gol nelle ultime tre partite, quattro se mettiamo anche (l’inutile) rete segnata all’Udinese nei quarti di Coppa Italia.
Balotelli stasera torna al San Paolo, per la quinta volta in carriera (due con l’Inter, una con il Manchester City, una con la Nazionale). Contro il Napoli ha sempre perso, in nerazzurro e in Champions. Due gol all’attivo al San Paolo, uno con il Manchester City, l’altro nel 2-2 dell’Italia contro l’Armenia. Contro gli azzurri ha segnato a San Siro, a settembre quando trovò il tempo di rimediare un cartellino rosso a gara finita. A Napoli ha vissuto giorni particolari: le cronache giudiziarie raccontano di un suo blitz a Scampia per vedere dal vivo le piazze dello spaccio. Stasera presenta il suo nuovo look, con la cresta fiammante e quella stelletta sul cranio. Di sicuro, metterà in campo quell’espressione feroce che gli viene tanto bene. I due pensieri di Balo adesso sono Pia e il gol: e tutti e due passano per Napoli. Che in un modo o un altro sembra sempre una città crocevia della sua vita.
fonte: il mattino
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