La grande marcia di avvicinamento, alle partite e alle posizioni che contano, sul serio, prosegue a ritmi sostenuti. Molto sostenuti. L’attesa cresce, sale dentro e appena fuori: il mondo Napoli è una squadra e poi un popolo alla perenne caccia di biglietti, di un posto in prima fila nel secondo appuntamento di una settimana da re (20mila già venduti). Dopo il Chelsea arriva l’Inter: ah però, dopo una fetta del quarto (di finale di Champions) in ballo ci sarà un pezzettino del terzo (posto in campionato). E Mazzarri studia: soluzioni e uomini, come sempre. A partire da Pandev. Il grande ex che scalpita.
I DUBBI – E allora, il solito venerdì tinto d’azzurro: partitina a quattro porte, allenamento leggero e nulla più. Indicazioni? Meno di zero. Perché la storia è questa da sempre. Perché l’antivigilia, diciamo così, è un giorno che lo psicologo Mazzarri preferisce far passare senza sussulti eccessivi. Certo, i colloqui individuali non finiscono mai e poi mai, ma le scelte, le prove, le introduzioni alla storia della domenica tradotte in uomini andranno in scena soltanto oggi. Di certo ci sono i dubbi. Un gioco di parole? Forse, ma la dice lunga.
LA CANDIDATURA – Inutile girarci intorno: Goran Pandev scalpita come neanche Varenne. Ha voglia di giocare, come è ovvio che sia per uno dotato naturalmente dei colpi e del talento che ha sempre dimostrato quando è stato chiamato in causa. Lui, sì, è ancora il favorito per la sostituzione dello squalificato Hamsik, anche se tatticamente non è proprio la stessa cosa. Beh, lo slovacco è una chiave di raccordo troppo importante tra il centrocampo e l’attacco; un asso nella manica da tirare fuori in ogni istante della partita. Ma Inter fa rima con Pandev per forza di cose: e la candidatura regge.
LA TATTICA- La costruzione di una squadra, però, non può prescindere dalle valutazioni di carattere tattico, ed ecco perché nel bel mezzo della settimana è venuto fuori un ballottaggio che regge altrettanto: quello con Dzemaili, che da un punto di vista dei compiti è più vicino alle caratteristiche di Hamsik (con le dovute proporzioni). Ci ha pensato, ci pensa e ci penserà Mazzarri. E poi oggi, in occasione della partitella della rifinitura, racconterà qualcosa in più delle semplici indicazioni.
LA DIFESA – L’attacco, certo, ma non finisce qui. Perché se a destra giocherà Maggio, è possibile che a sinistra la spunti ancora Zuniga su Dossena. Testa a testa, i due. Ancora una volta. Sempre. Con il colombiano che ad oggi – anzi a ieri – ha la testa più avanti verso il traguardo. E poi: se Inler e Gargano faranno ancora coppia in mediana, la decifrazione del tris difensivo mette in evidenza ancora un’incognita: perché Grava e Britos stanno bene, benissimo, e soprattutto garantiscono rendimento. Lo hanno raccontato i fatti. Che oggi saranno urlati a gran voce. I principali candidati a comporre ancora la linea, comunque, sono Campagnaro, capitan Cannavaro e Aronica.
IL RICORSO – Uomini e dubbi a parte, Mazzarri s’è anche dedicato a un’altra partita: quella da giocare contro la squalifica che gli ha già fatto saltare la prima con il Chelsea. Una squalifica di due giornate, con il ritorno ancora da scontare, ma che il tecnico spera di ribaltare: ieri, infatti, l’avvocato Grassani ha presentato il ricorso contro la seconda giornata di stop dell’allenatore al Tas di Losanna. È attesa la convocazione.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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