A voi la Juventus: perché ci sono nottate da titolarissimi, senza dubbi e pure senza paura. La madre di tutte le partite è all’orizzonte e Castelvolturno è un bunker dal quale filtrano le congetture, i pensieri sparsi, i vecchi teoremi e la filosofia d’un biennio in chiave-Mazzarri: ma quale turn over, Madame è vostra. La Vecchia Signora è cliente scomoda, alla quale non si possono fare sconti; e il Bayern, domani sera, sarà distante quattro notti abbondanti, l’ideale per riposare sereni, per riprendere la condizione, per rilanciare i fedelissimi, quel blocco monolitico che rappresenta l’impianto base.
TOTO’ C’E’– Ci vuole un fisico bestiale: e Aronica l’ha tirato fuori, sopprimendo l’ammaccatura al bacino rimediata nello scontro con Muller, rimettendosi in carreggiata e cominciando a corricchiare per ritrovarsi – nel suo piccolo – in una sfida da ex. La vigilia, talvolta, diventa un giochino per affogare le ansie e sopprimere lo stress: al settanta per cento, Totò riparte, centunesima partita in maglia azzurra, la risposta sul campo alle gerarchie, ribaltate con un tackle. La difesa è quella, davanti a De Sanctis: con Campagnaro a destra, il rientrante Cannavaro in mezzo e Aronica a governare sul centro-sinistra i presumibili assalti di Pepe.
ALI PER VOLARE– Il dubbio, semmai, è nel mezzo, sull’asse mediana: Inler e Dzemaili costituiscono l’incontrovertibile diga centrale, Maggio è lo stantuffo di destra e va solo scelto l’omologo di sinistra, come sempre una corsia a metà tra Zuniga e Dossena. L’alternanza induce a sospettare che sia Dossena il favorito, ma in questa vigilia di riflessioni è inevitabile lasciare la maglia sospesa: 50% a testa, con scelta definitiva dopo le ripetute analisi di Mazzarri sulla consistenza e la capacità dell’interlocutore bianconero sistemato su quella corsia.
E POI I TENORI– Il resto è noto, perché tra le linee e là davanti non cambiano gli interpreti, semmai lo spartito: Lavezzi, Hamsik e Cavani rappresentano il coro a tre voci cui s’affiderà Mazzarri, stavolta senza la necessità impellente di dirottare il matador sugli esterni e probabilmente deciso a sostenere anche strategicamente la vocazione dei suoi tre tenori.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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