Due motivi particolari legano Abel Balbo al Napoli: il gol numero 100 in serie A e il mancato trasferimento in azzurro. Ricorda il centravanti argentino in forza alla Roma alla fine degli anni Novanta: «Indimenticabile un 6-2 per noi nel ’97, io realizzai una tripletta e la prima rete fu anche la centesima in A. E pensare che avrei dovuto vestire l’azzurro: prima del mio passaggio in giallorosso si era fatto avanti il Napoli».
Le forze nuove del campionato si affrontano nello scontro diretto per lo scudetto: se l’aspettava?
«Sinceramente no. Tutti hanno ipotizzato l’ennesima marcia solitaria della Juventus. Chi avrebbe immaginato una partenza così forte da parte di queste due formazioni? C’è di più, la classifica rispecchia fedelmente i valori del campo, oggi Roma e Napoli esprimono il calcio più bello del campionato. Sarà una partita spettacolare e, credo, ricca di gol».
Sedici anni dopo quella tripletta, in campo c’è Totti.
«Straordinario, lo seguivo negli allenamenti quando era ancora ragazzino. Si vedeva che aveva stoffa e che avrebbe fatto strada ma non pensavo che sarebbe arrivato a segnare tanto. Questa è una caratteristica che lo differenzia da tanti bomber: il vero attaccante, come lo sono stato io, è egoista e pensa a fare gol. Totti è un esempio di altruismo, gioca con la palla, si diverte a mandare in rete i compagni».
Dall’altra parte ci sarà il suo connazionale Higuain.
«Fantastico anche lui. La sua esplosione non mi ha sorpreso. Viene dal Real Madrid e prima ancora dal River Plate, club intorno ai quali esiste una pressione notevole. Non ha pagato dazio per il suo trasferimento in Italia, cosa che invece probabilmente sarebbe accaduta se fosse arrivato direttamente dall’Argentina».
Chi è più determinante per la propria squadra ?
«Credo Totti, perché la Roma non può farne a meno, anzi gioca bene perché Francesco, da centravanti atipico qual è, garantisce equilibrio. Higuain riesce a far girare bene l’attacco dei partenopei ma spesso è più determinante per un altro motivo: fa gol, finalizza l’azione e possiede l’istinto del vero bomber».
Ai Mondiali quasi certamente Higuain sarà presente: e Totti?
«Gonzalo ha la personalità giusta per far bene anche nella Seleccion. Si mette al servizio della squadra e, tanto per restare in tema di noi argentini, lo considero una via di mezzo tra me e Batistuta: tratta la palla con classe ma si adatta molto bene al calcio fisico. Totti è da convocare: oltre ad avere notevoli capacità tecniche, Francesco ha carisma, esperienza e sa fare gruppo come pochi».
È una sfida dal pronostico apertissimo?
«È la verità. Forse il fattore campo può leggermente avvantaggiare la Roma ma a questi livelli parliamo di piccole cose, di dettagli».
Fonte: Il Mattino.
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