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Bagni presenta Napoli-Roma: “Difesa di ferro per i giallorossi. L’ordine è fermare Gervinho”

LA DIFESA: «I difensori della Roma non concedono molto spesso gol alle punte centrali avversarie. La Roma non ha preso gol in 14 partite su 26, niente male. Benatia e Castan sono un portone d’acciaio e Higuain è stato tra i pochi a riuscire a segnare tra gli attaccanti veri. La Roma ha avuto più problemi con gli esterni e gli infiltrati, con quelli che partono da dietro. Ed è quest’ultima categoria il vero rischio per Garcia, perché Callejon, Hamsik, Mertens e Insigne sono gli incursori più spietati in circolazione». Bagni dà alcuni suggerimenti agli azzurri: «Il Napoli dietro scricchiola spesso: anche Albiol ha dei momenti di offuscamento dovuti al fatto che è quello che gioca di più. Mica è d’acciaio. Penso che il Napoli debba imparare a far meglio una cosa semplicissima: quando si perde palla a centrocampo, il difensore deve andare subito incontro all’avversario, deve correre verso il pallone e ridurre gli spazi. Ed è chiaro che se il Napoli vuole vincere e passare il turno sarà fondamentale il lavoro di protezione della mediana e degli esterni: ci vuole sacrificio e abnegazione anche in difesa». Nessuna critica a Fernandez: «Deve crescere, ma stiamo parlando di uno dei pochi difensori dell’Argentina di giocare i Mondiali».

IL CENTROCAMPO: Bagni non ha dubbi: «Lo spettacolo vero sarà a centrocampo: dove c’è qualità, corsa, c’è tutto». L’ex guerriero del primo scudetto del Napoli ha la sua precisa idea: «Due mediane simili che fanno tanto possesso e giostrano tantissimi». Bagni non nasconde le sue perplessità. Ammette che, sì, il Napoli ha grande personalità, ma che numericamente la sfida a centrocampo gli sembra impari. Spiega: «Ecco, avendo la Roma tre uomini in mediana del calibro di De Rossi, Strootman e Pjanic io un pensierino a rinfoltire il centrocampo azzurro lo farei. Ovvio, so bene che Rafa non cambierà mai modulo: però a uno tra Callejon e Hamsik potrebbe chiedere di ripiegare un po’ di più». Esalta la Roma: «Il grande merito di Garcia: l’organizzazione del centrocampo: nel trio dei mediani, De Rossi è il perno centrale basso, che rincula a impostare tra Benatia e Castan. Se resta troppo basso e uno – tra Strootman e Pjanic – sale in pressing su Jorginho o Inler, senza la copertura degli esterni, si spalancano varchi pericolosi». Ha i suoi preferiti nel centrocampo del Napoli: «Behrami al top non ha rivali nel suo ruolo: Inler è più bravo da quando gli affiancano l’ex del Verona perché Jorginho gli ha tolto la responsabilità di impostare ogni volta la palla». Sarà fondamentale anche il sacrificio in pressing degli esterni alti di Benitez, secondo Bagni. «Non ci sono dubbi: la chiave è tutta qui».

L’ATTACCO: «I numeri valgono più delle copertine che strillano dello scontro stellare tra Higuain e Totti. Anche ai miei tempi era una sfida tra Maradona e Conti o Boniek ma poi decidevano quasi sempre gli altri». Ma di Gonzalo ha parole di grande elogio: «Garcia sa benissimo che la qualità dell’argentino è un fattore chiave e lo farà braccare. Il Napoli non ne è capace di fare lo stesso con le punte giallorosse: è una questione di dna, c’è poco da fare. Il Napoli è tra le poche squadre in Italia che va al tiro in porta otto/dieci volte a partita. E con precisione. La crisi di Hamsik? Beh, non direi. È cambiato molto il suo modo di giocare, ma il suo rendimento mi sembra in crescita». Ricorda: «La ripresa nella gara di campionato è sintomatica di come il Napoli sia squadra autoritaria: mise alle strette la Roma, la chiuse nella sua metà campo». Esalta Totti. «Un esempio per tutti: la scelta di restare a vita a Roma è unica nel suo genere. E ne fa un campione straordinario». Il Napoli può colpire con ogni uomo. «Sì, anche con Pandev. Il gioco offensivo degli azzurri ha qualcosa che in Italia è merce rara». Attenzione alla Roma, però. «Credo che Gervinho sarà il più temuto da Rafa e non solo per quello che ha fatto sette giorni fa all’Olimpico: è imprevedibile. Gervinho spunta ovunque, veloce e tecnicamente attrezzato, un po’ come lo è Callejon».

LA PANCHINA: «Garcia e Benitez non conoscono altro verbo che è attaccare. Lo fanno anche quando difendono: la prima cosa che hanno insegnato ai propri difensori e centrocampisti è come recuperare palla per poi ripartire. Su questo aspetto sono dei maestri». Bagni non nasconde che vedere il Napoli e la Roma giocare è divertimento puro. Anche se qualche volta lo è anche per le squadre avversarie. «Ricordo il Lille di Garcia, somigliava molto a questa Roma: molto ordinato, pressing alto, una squadra che imposta sempre da dietro, anche rischiando». Ma non nasconde le sue simpatie. «Beh, Rafa mi esalta. Sono stato a trovarlo ieri a Castelvolturno, ho fatto un giro con lui per il centro sportivo. È entusiasta di Napoli e del Napoli, ha una voglia enorme di far bene qui, di portare in alto gli azzurri. Una euforia contagiosa: lui è uno convinto della sue idee. Anche con la Roma non cambierà modulo, non lo farà mai: magari adatterà gli interpreti, ma non certo quella che è la sua impostazione tattica». Dà qualche suggerimento: «Non sanno cosa significa fare 0-0 e di sicuro Garcia domani non verrà al San Paolo per difendere il gol di vantaggio. Così come sono certo che se il Napoli dovesse fare il gol dell’1-0 dopo non assisteremo a meline o stravolgimenti tattici. No, Benitez urlerebbe ai suoi di continuare ad attaccare. Sarà divertimento puro».

Fonte: Il Mattino.

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