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Bagni a Il Mattino: «Il gestaccio? Ai miei tempi le sfide finivano in campo»

«Ho chiesto scusa mille volte, il vero rispetto non è mai mancato». E sul match? «Sarà interessante, i giochi al vertice sono sempre aperti»

«Una gara cattiva, certo, ma solo in campo. Perché noi siamo di quella generazione lì: gente che sul terreno di gioco se le dava di santa ragione ma poi finiva tutto al novantesimo».Gente che non molla l’osso, anzi ti azzanna lo stinco. I Bravehearts del calcio. Salvatore Bagni è uno di quelli: sanguigni, di carattere, celesti fuori anche se magari non celestiali dentro. Domani c’è Napoli-Roma. E nel 1987…  «Basta con questa storia. È vero, feci un gestaccio, poi ho chiesto scusa mille volte e di parlarne non mi va più. Negli spogliatoio erano solo strette di mano tra di noi e i giallorossi. Perché una partita è anche questo. Poi quella fu una gara incredibile, che pareggiammo facendo un gol in nove contro undici. Ma tutto deve finire nel rettangolo verde. Anche le cose brutte».

Ne avesse questo Napoli di quella grinta.

«Ah,certo. Ognuno di noi potrebbe insegnare qualcosa a questa squadra: per esempio, a come non si deve mai lasciare da solo un attaccante nell’area».

Un esempio a caso: si riferisce ad Albiol?  

«Dico io: ma come si fa? Se uno ti fa gol perché fa uno scatto più rapido o perché salta più in alto di te è un conto. Ma così proprio non si può accettare».

Il rimedio?

«Beh, a me toccava sempre il compito di fermare il centrale avversario che avanzava sui calci da fermo. Gente come Briegel, Passarella o Brio. E mai, mai nessuno mi ha fatto gol. Perché mi attaccavo al oro,non mi staccavo e la palla potevo pure non vederla mai. Perché quello che contava è che loro non la prendessero».

Con queste premesse, Napoli-Roma che gara sarà?

«Una gara in cui se il Napoli concretizza la sua netta superiorità in fase offensiva, per la squadra di Garcia non ci sarà scampo».

Nonostante i pasticci che combinano là dietro?

«Sì,nonostante tutto. D’altronde non è che poi sia così differente la situazione del reparto arretrato rispetto a un annofa. Gli stessi difetti di sempre a cui non si è posto rimedio con il mercato e non si pone rimedio durante la settimana».

Sette punti di ritardo dalla Roma: è questo il divario?

«Ma neanche per sogno. Già se avesse vinto a Bergamo, il Napoli si sarebbe ritrovato terzo da solo. Poi non mi sembra un campionato così ad alto livello. Credo che anche per lo scudetto la squadra azzurra non debba considerarsi ancora tagliata fuori».

Le piace questo clima che precede Napoli-Roma?

«Io sono un uomo di campo. Ho sempre tollerato tutto quello che succede durante la partita. E niente altro».

E di rigori, ne ha sbagliati pure lei come Higuain?

«Solo uno, a Tolosa. E mi perseguita. Il giorno prima Bianchi ci disse di provare a calciarli. Io non lo feci: ecco, magari Gonzalo si alleni di più».

Fonte: Il Mattino

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