L’ex fuoriclasse azzurro è vicinissimo a una scelta clamorosa, quella di diventare presidente del Settore Tecnico della Federcalcio, subentrando dunque ad Azeglio Vicini, il ct che lo lanciò in nazionale oltre 20 anni fa. Il presidente Abete lo ha contattato telefonicamente nei giorni scorsi, ottenendone la piena disponibilità. I due si incontreranno nei prossimi giorni a Roma per definire meglio la questione. Ma l’operazione, a meno di una clamorosa retromarcia, si concluderà positivamente.
C’era bisogno di un colpo simile, in casa federale, per dare il senso di un reale cambio di passo dopo il disastro sudafricano. L’avvicendamento di Lippi con Prandelli era già stato annunciato a inizio giugno e, per quanto gestito bene, non poteva bastare a critica e tifosi per sentirsi davvero rassicurati. Per parte sua, Baggio aveva manifestato, non più tardi di cento giorni fa, la propria voglia di rientrare nel mondo del calcio, dal quale si era sottratto drasticamente 6 anni fa: «Potrei anche allenare», si era lasciato sfuggire l’ex Pallone d’Oro. Adesso potrà fare molto di più per ridare smalto, sostanza, non solo immagine, al calcio italiano, a patto di riempire di contenuti una poltrona potenzialmente strategica. Le ultime presidenze del Settore Tecnico, occupate da degnissimi personaggi, come Bearzot e Vicini, sono state soprattutto onorifiche. Alla Federazione del dopo Sudafrica serve invece una figura giovane, che abbia peso specifico internazionale,che sia un ambasciatore del calcio riconosciuto in Europa e non solo. E che sul piano interno dia nuovo impulso alla nostra scuola tecnica, con una particolare attenzione ai settori giovanili. Il presidente Abete, dopo il taglio degli extracomunitari, vuole essere il protagonista di un’altra decisione che ottiene il consenso popolare, in modo da liberarsi delle proprie responsabilità. Baggio invece dovrà svincolarsi da questo gioco di potere, da magico numero 10, con un dribbling ubriacante che potrebbe dare il via a qualche cambiamento nella Federazione. Nessuno, meglio di te, se supportato bene, può coordinare i vivai, dedicandosi alla scoperta di giovani talenti. Gli uomini di potere vogliono rendere Baggio il simbolo da “vendere” come rinascita del calcio italiano, ma Roberto può sovvertire l’esito della sfida, proprio come faceva in campo.
Ciro Troise
Fonte: Corriere dello Sport
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