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Bacconi: “Mazzarri band, qualità e furbizia le carte che hanno cambiato la gara”

L’analisi tecnico-tattica di Adriano Bacconi:

“Nei primi minuti il Napoli non riesce a trovare le coordinate giuste. Il Palermo è più aggressivo, crea la superiorità numerica sulle fasce, arriva sistematicamente al cross dal fondo con Morganella a destra e Dossena a sinistra.
Brienza è una mina vagante. Ruotando intorno a Budan va a cercarsi l’«uno contro uno» con Campagnaro o Gamberini per poi servire i compagni.
In questo quadro tattico al 7′ la squadra di Gasperini sfiora il gol. Circolazione palla veloce da destra e sinistra e imbucata di Garcia per Brienza che si allarga sulla fascia puntando l’avversario. Mancano le coperture preventive. Dossena arriva a rimorchio nel corridoio interno. Maggio, sorpreso, lo rincorre ma è in ritardo. Inler troppo centrale. Britos e Gamberini non scalano. L’ex di turno si ritrova così da solo davanti a De Sanctis con la palla proprio sul suo piede migliore. Buon per il Napoli che la conclusione mancina seppur potente è proprio diretta nello spicchio di porta protetto dal portiere.
Il Napoli è frastornato. Non riesce a reagire, le due squadra viaggiano a velocità diverse. Agli attaccanti azzurri non arriva palla perché il Palermo interrompe sul nascere le velleità dei partenopei. Infatti lavorano bene i tre centrocampisti rosanero che a turno escono anche sui difensori azzurri non lasciandogli il tempo della giocata e riuscendo spesso a rubargli palla in zona d’attacco.
In questa fase della partita si mette in evidenza anche Anselmo che ha passo e determinazione. Manca Ilicic ma c’è sostanza in mezzo al campo. È proprio il brasiliano del Palermo a creare la seconda palla gol del match. Siamo al 27′, combinano ancora a sinistra Dossena e Brienza. È quest’ultimo ad accentrarsi palla al piede, seminando Campagnaro e Inler prima di servire Budan. Il controllo del centravanti è approssimativo ma favorisce lo scorrere della palla verso Anselmo che punta Zuniga aspettando l’arrivo da dietro di Morganella. Questa volta la conclusione è angolata, De Sanctis battuto, sembra gol, ma la palla scivola a lato dopo aver accarezzato il palo.
È il momento chiave della partita. Dopo due minuti l’incornata solitaria di Maggio su azione d’angolo di Hamsik cambia la storia della partita e forse del campionato. Al 33′ Inler fa tutto da solo e chiude di fatto il conto. Riceve palla nel cerchio di centrocampo da Behrami, chiede e ottiene l’uno-due centrale da Hamsik, salta in un colpo solo con un dribbling a rientrare Dossena e Garcia e con un sinistro da 23 metri va a centrale la porzione più lontana della porta difesa da Ujkani che rimane imbalsamato.
Mentre Inler ingaggia una festa danzante con l’ultimo arrivato Armero (suo compagno di squadra ad Udine), Mazzarri e Frustalupi in panchina gesticolano animatamente sulla lavagnetta tattica per far capire a Behrami che occorre scalare prima sulle fasce per evitare di regalare in quelle zone la superiorità numerica al Palermo. Ma la partita, nonostante le difficoltà imposte dal 3-5-2 messo giù da Gasperini, che prevedeva l’esclusione dall’undici iniziale di Miccoli, ormai è in discesa.
La furbizia (gol dell’1-0) e la classe (gol del 2-0) dei singoli avevano in pochi minuti segnato il solco tra le due squadre. Il Palermo demoralizzato dal risultato e dalla drammatica posizione in classifica praticamente non rientra in campo nella ripresa. Il Napoli può, quindi, esprimere le proprie qualità in scioltezza, sfruttando anche gli spazi ampi che ora l’avversario gli concede. Tutti vorrebbero il centesimo gol di Cavani in maglia azzurra. L’uruguagio le occasione se le procura, ma questa volta le sbaglia, anche inopinatamente, forse per dimostrare che il Napoli non dipende solo dai suoi gol. La prima chance la manca non chiudendo una conclusione radente di Zuniga. Nonostante la scivolata il Matador non trova l’impatto con la palla che scivola beffarda a fondo campo.
Poi non riesce ad agganciare in area un suggerimento leggermente troppo teso di Lorenzo Insigne, che nel frattempo era subentrato a Pandev e alla prima palla toccata aveva subito arrotondato il risultato. Ma la più clamorosa delle palle-gol Cavani la spreca nell’extra time sull’ennesima intuizione di un ispiratissimo Inler. Sul lancio preciso a scalvalcare l’ormai statica difesa del Palermo Cavani pensa troppo a cosa fare. Alla fine opta per un improbabile cucchiaio mandando la palla lontanissimo dallo specchio della porta.
Non si può non accennare che nel finale il Napoli gioca con Lorenzo e Roberto Insigne alle spalle di Cavani. Un colpo ad effetto voluto da Mazzarri per scaldare ulteriormente l’ambiente in vista di un girone di ritorno che vedrà il Napoli nuovamente in piena corsa scudetto, pronto a sfruttare eventuali passi falsi dell’antipatica Juventus”.

La Redazione

P.S.

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