L’ analisi tecnico-tattica di Adriano Bacconi per “Il Mattino”:
“Vorrei raccontare la vittoria sul Cagliari partendo dall’ultimo minuto e andando a ritroso verso l’inizio del match. Siamo quindi a 60 secondi dal fischio finale. Berhami raccoglie l’ennesima respinta sulla trequarti campo avversaria. Hamsik, che un attimo prima era in area insieme a quattro compagni di squadra tra cui Cannavaro, è già sulla trequarti e da qui, insieme ad Armero, si sovrappone a Insigne spostando il marcatore diretto del compagno che può accentrarsi con la palla e scagliarla in porta. La parabola, deviata da Perico nel tentativo estremo di contrapporsi, si impenna insaccandosi sotto la traversa e regalando al Napoli una vittoria, direi alla fine strameritata nonostante il Cagliari possa lamentarsi si alcune decisioni arbitrali controverse. Il Napoli era in quel momento in campo con 5 attaccanti più Cannavaro quasi permanentemente piazzato nell’area di rigore avversaria.
Quello che colpisce della squadra di Mazzarri è la forza morale, la capacità di reagire con compattezza alle difficoltà contingenti. Il gol di Cavani del momentaneo 2-1, era stato frutto di una pressione esercitata senza soluzione di continuità per almeno 15′. La rete è da calcio d’angolo ma il contesto è quello di un assedio. Siamo al 63’ e siamo sull’1-1. Mazzarri aveva già inserito Armero per Gamberini passando al 4-2-3-1. Hamsik, Cavani e Pandev persa palla si impegnano sulla trequarti avversaria per impedire o ritardare l’inizio azione del Cagliari. Astori tenta il cambio gioco su Perico per cercare un pò di campo libero ma il terzino rossoblù è subito pressato da Armero. È l’ex Udinese a recuperare palla e a far ripartire subito l’azione d’attacco sull’asse Zuniga-Hamsik. Lo slovacco dopo un primo tentativo di verticalizzazione su Pandev allarga ancora per Armero il cui cross in corsa è deviato in angolo che il Napoli batte subito togliendo il respiro agli isolani: «2 contro 1» in fascia e cross che arriva sul secondo palo. Tiro violento di Cannavaro, respinta di Agazzi e tap-in vincente di Cavani in sospetta posizione di offside.
Con questo guizzo il Napoli era riuscito a completare una rimonta iniziata al 5′ della ripresa sempre su calcio piazzato. Ancora una volta efficace lo schema. Hamsik finta di calciare ed entra in area. Arriva subito Pandev che batte la punizione servendo il compagno sulla corsa. La conclusione della cresta azzurra è direzionata sul secondo palo ma prima di entrare trova il tacco di Astori che infila il proprio portiere. Il 4-3-3 disegnato da Lopez aveva creato nella prima frazione di gioco notevoli problemi agli azzurri. Le tre linee dei sardi si ritiravano compatte nella propria metà campo per togliere profondità a Cavani e soffocare le iniziative tra le linee, sempre temibili, di Pandev e Hamsik, entrambi comunque ben oltre la sufficienza. Anzi proprio nel primo tempo, quando la partita scorreva su binari più lineari, il macedone si era reso protagonista di alcuni guizzi veramente sopra le righe. Il più bello al 25’ quando rientrando sul sinistro serve un pallonetto col contagiri a Cavani, che in conclusione acrobatica alza sopra la traversa.
Il quel momento il Napoli stava già rincorrendo perché il Cagliari era passato al 18’ su un errore di Cavani che svirgola un rinvio facile servendo al limite dell’area Ibarbo, lesto a spostarsi la palla sul destro prima di scaricare violentemente in porta. Un gol un po’ casuale nella dinamica ma non inopinato perché, come dicevamo, il Cagliari si ricompattava sempre sotto la linea della palla ma senza rinunciare mai a ripartire, soprattutto con la mina vagante Ibarbo, addirittura incredibile al 34’ quando correndo a 33 km/h raggiunge e supera Britos prima di servire Nenè, un altro tipetto non proprio lento. Tiro di prima intenzione a fil di palo con brivido incorporato, poteva essere il 2-0. Insomma la valenza tecnica dell’avversario aumenta i meriti del Napoli che mette con questa vittoria un sigillo quasi definitivo al secondo posto”.
La Redazione
P.S.
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