«Questo campo fa schifo, abbiamo buttato una partita anche per questo motivo, non è possibile». Le furenti esclamazioni di Walter Mazzarri hanno fatto tremare le mura degli spogliatoi del San Paolo. Il tecnico se l’è presa innanzitutto con il terreno di gioco sin da quando ha percorso le scalette che conducono dal campo agli spogliatoi. Né è apparso confortato dalla notizia della completa rizollatura del prato che partirà da oggi. Gli hanno fatto eco anche le parole di Cannavaro e Cavani. «Non è un alibi – afferma il capitano – ma su questo campo è difficile giocare, non è adatto ad una squadra di vertice. Certo, si deve dire che il discorso vale anche per gli avversari, ma credo penalizzi maggiormente una squadra tecnica come la nostra e chi vuole attaccare. È stato un mezzo miracolo aver conquistato tanti punti al San Paolo su un manto così impraticabile».
«È una vergogna – dice invece Cavani – dover giocare su un campo come questo, quando noi stiamo lottando per obiettivi così importanti. Ci ha penalizzato, perché ha condizionato i nostri tempi di gioco, rallentandoli. Siamo abituati a giocare sulle ripartenze, sulla velocità e su una superficie del genere non è stato possibile». Il problema è grave: dal punto di vista cromatico non emergono i tanti difetti di un’erba in realtà gibbosa, poco scorrevole, irregolare ed anche piena di buche. In più i tacchetti dei calciatori affondano, rendendo la corsa più pesante e soprattutto il dispendio fisico maggiore. La questione è emersa sin dall’estate scorsa, quando il prato era già in condizioni preoccupanti nell’amichevole del 19 agosto contro l’Olimpiakos. Un problema diventato gravissimo alla prima gara ufficiale del lo scorso 2 settembre con la Fiorentina: il Napoli riuscì a vincere su un campo sostanzialmente in terra battuta, dalle pessime condizioni. Il club, pienamente conscio dell’inadeguatezza del terreno di gioco, vi ha già posto rimedio in due occasioni. A metà settembre c’è stata la completa rizollatura con rotoli d’erba acquistati presso un’azienda di Brescia; a fine gennaio, dopo aver constatato di nuovo il peggioramento delle condizioni nelle due gare interne con Roma e Palermo, la ditta «Sa.Ma.», che si occupa del manto erboso dal febbraio del 2012, ha provveduto ad una nuova semina a alla rizollatura totale delle due aree di rigore.
Da oggi si provvederà alla seconda rizollatura totale del terreno di gioco, con i rotoli d’erba provenienti stavolta direttamente dal delta del Po, da un’azienda di vivai di Rovigo, dal momento che i vivaisti di Ostia, Fiumicino e Latina che tradizionalmente “servono” i campi del centro-Sud non hanno più disponibilità. «Purtroppo abbiamo dovuto aspettare sino a questo momento a causa delle avverse condizioni metereologiche – spiega il ds Riccardo Bigon -, l’ultima rizollatura ha avuto una serie di problematiche. La società era a disposizione per fare interventi immediati che però, sino ad ora, non sono stati possibili». I lavori partiranno oggi e, se non interverranno agenti atmosferici avversi, si concluderanno tra sabato e domenica. Tra costi di materiale, di trasporto, di semina e di manutenzione il Napoli spenderà circa 150mila euro per rimettere al posto il manto erboso, stavolta, a meno di clamorosi accidenti, sino al termine della stagione. Eppure appena tre anni fa, era il 21 luglio del 2010, il presidente De Laurentiis in persona presentò il nuovo manto erboso dello stadio, completamente rifatto a distanza di 23 anni dall’ultimo intervento.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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