Una sfida da 550 milioni. Per la precisione, 548, la somma delle nostre valutazioni sulle rose della Juve (309,8) e del Napoli (238,2). Il match di Torino metterà sabato a confronto non soltanto le due candidate allo scudetto, ma anche autentici signori del mercato. Non sono le valutazioni del Clasico della Liga Barcellona-Real Madrid o quelle della Premier League, quando in campo ci sono i colossi di Manchester o il Chelsea, ma il calcio italiano si è assestato su posizioni economiche e tecniche inferiori rispetto alle big di Spagna e di Inghilterra, cercando di rispettare gli equilibri finanziari. De Laurentiis vi riesce perfettamente (da cinque anni la sua società presenta bilanci in utile), Agnelli sta raggiungendo l’obiettivo. Tuttavia i campioni non mancano per Mazzarri e Conte, a cominciare da Cavani.
Il Matador è stato l’oggetto dei desideri dei grandi club d’Europa nella scorsa estate, Juve compresa. Ma De Laurentiis, dopo aver chiarito le sue intenzioni («Neanche per 100 lo cedo»), ha messo nero su bianco e ha fissato a 60 milioni la clausola rescissoria per l’attaccante. Il doppio rispetto a Lavezzi, che ha firmato per il Paris St. Germain e qui non sembra rimpianto perché ci sono Cavani, Pandev e Insigne e soprattutto vi sono maggiore compattezza di squadra e maggiore libertà per Hamsik, l’altro pezzo pregiato della squadra. Lo slovacco ha una valutazione da 30 milioni, nessuna clausola rescissoria perché non l’ha chiesta: il capitano Cannavaro lo ha già designato come erede. A proposito di valutazioni, nelle ultime settimane è cresciuta quella di Inler e Behrami, la coppia svizzera che ha preso il comando del centrocampo, come quella di Zuniga, che è diventato un esterno disposto al sacrificio e disciplinato grazie alla cura Mazzarri ed è punto di forza anche nella Colombia, la squadra emergente del Sudamerica.
La Juve ha disperatamente cercato il top player richiesto da Conte per rafforzare l’attacco in vista del ritorno in Champions League, ma le occasioni sul mercato non sono sembrate favorevoli e così l’unico rinforzo è stato il danese Bendtner, avversario dell’Italia domani sera a Milano: è arrivato in prestito nelle ultime ore di mercato, quasi dovesse limitarsi a fare numero. Davanti, peraltro, gli imbattuti campioni sono messi bene, soprattutto dopo il risveglio di Quagliarella, che s’è riacceso a Stamford Bridge contro il Chelsea. Si studia un’operazione per gennaio: dipenderà dalla situazione in Champions e in campionato, ovvero dal duello con il Napoli. I veri top player, tuttavia, sono a centrocampo e in difesa. Pirlo, il principe dei calci piazzati diventato l’ispiratore perfino di Messi: è stato il grande colpo a costo zero (di cartellino, ovviamente) realizzato quindici mesi fa dal dg Marotta, che ha compiuto un lavoro molto simile a quello del Napoli, creando nell’estate 2011 una solida base sulla quale intervenire anno dopo anno per gli eventuali ritocchi. Lo splendido Marchisio è il perno della Juve e della Nazionale, inaccessibile per i grandi club d’Europa e di Spagna che si sono fatti avanti. E poi Vidal, il cileno che De Laurentiis aveva seguito prima di puntare su Inler. Anche la Juve ha fatto acquisti nella «gioielleria» Udinese, prendendo Asamoah e Isla per completare il reparto. La difesa è quella della Nazionale, come accadeva ai tempi di Bearzot, con quel super portiere sul quale i tifosi bianconeri hanno riversato anche il loro amore per Del Piero. Buffon non cederà a lusinghe inglesi o americane: finirà la sua grande storia con la Juve.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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