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Azzurri al cardiopalmo ma la grinta è da primato; fairplay Montella. Sugli spalti i “soliti” cori con un nuovo “destinatario”

Batticuore Napoli, fino alla fine, a quel rigore non concesso alla Fiorentina per il calcio di Inler a Cuadrado, espulso per una simulazione che non c’era. Le prodezze di Callejon e Mertens – due dei più dotati tecnicamente nel campionato italiano – consegnano agli azzurri una preziosa vittoria: la Roma, almeno per una notte, è a due punti.

La Fiorentina è partita sparata, ma il Napoli – il bel Napoli che Benitez ha saputo costruire in questi mesi – l’ha riportata sulla terra: primo assist di Higuain e gol di Callejon. I viola hanno approfittato con Rossi del primo errore della serata dell’inesperto Calvarese, quel rigore concesso per la spintarella di Fernandez su Savic. Ma gli azzurri sono riemersi, con quella cattiveria che Benitez aveva chiesto alla vigilia: ancora Higuain assistman e primo gol di Mertens, l’unico giocatore non indicato da Rafa in estate per rafforzare la squadra (il belga è stato seguito e voluto dal ds Bigon).
La Fiorentina ha cercato di raggiungere il pari con tutti i mezzi, anche quelli meno sportivi, con una serie di tuffi in area che non sono stati sanzionati da Calvarese, anche se in pieno recupero non è stata giusta l’espulsione di Cuadrado, su cui era stato commesso un fallo da rigore da Inler. L’episodio del 91’ ha fatto infuriare i calciatori viola (apprezzabile, invece, il fair play del napoletano Montella), d’altra parte l’arbitro – dopo il rigore concesso alla Fiorentina – non riusciva ad essere sereno ed a gestire la partita. L’errore è stato commesso dal designatore Braschi, che ha scelto per il big match un direttore di gara con ventisette partite di serie A in curriculum. Pochissime.
Nel secondo tempo il Napoli non aveva tenuto lo stesso ritmo del primo: non è stato agevole sganciarsi e così la pressione dei viola ha provocato alcuni errori, come quello alla mezz’ora a cui ha posto rimedio Reina con una deviazione degna di un fuoriclasse sul tiro di Rossi. E il finale, in inferiorità numerica per il rosso a Maggio, è stato incandescente.
Il Napoli ha confermato di essere una squadra tenace e ben messa in campo, con calciatori dall’ottimo piede: i tiri di Callejon (destro al volo) e di Mertens (puntuale sinistro) sono stati gesti tecnici esaltanti. D’altra parte, Benitez ha ricordato il suo modello dopo l’incontro con Sacchi a Coverciano: quel Milan di fine anni Ottanta che sapeva coniugare classe e intensità. La partenza della Roma (stasera impegnata con il Chievo ultimo in classifica) rende molto impegnativa la sfida per lo scudetto perché è problematico mantenere lo stesso passo. Ma le risorse a disposizione di Benitez miglioreranno in gennaio, alla riapertura del mercato, come ha assicurato De Laurentiis.
Anche la serata a Firenze è stata rovinata dai cori anti-Napoli, “chiamato” in causa perfino il santo patrono San Gennaro. Il giudice sportivo Tosel applicherà pure in questo caso la squalifica del settore con la condizionale di un anno: una non-soluzione del problema che è stata pretesa dalla Lega dopo la chiusura della curva del Milan. Gli ultrà-razzisti non sembrano spaventati dai provvedimenti. Ci si può scommettere: i cori continueranno ad ascoltarsi, sempre con gli stessi destinatari.

Fonte: Il Mattino

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