Ottime notizie per il Napoli: il suo prossimo avversario di Champions, il Villareal di Pepito Rossi e Borja Valero, sta attraversando un periodo a dir poco buio. Il misero bottino del Sottomarino Giallo nella Liga è di un solo punto in tre partite, con 2 sole reti all’attivo e ben 8 subite. Dopo la manita in quel di di Barcellona e il pareggio con il Siviglia (2-2), il Villareal cade in casa del Granada di Gino Pozzo. Tra le fila biancorosse tante vecchie conosccenze del calcio italiano, su tutte quell‘Hassan Yebda che a Napoli, ha dimostrato a sprazzi le sue qualità. Gli amarillos sembrano la copia sbiadita della squadra che lo scorso giugno è riuscita a piazzarsi terza in Liga: gli uomini di Garrido appaiono poco lucidi, senza idee e quasi sembrano attendere con irritante strafottenza la fine di quella che è stata una delle partite più brutte delle ultime stagioni. Il Granada, quasi la squadra B dell’Udinese per gli uomini che ha schierato quest’oggi (Siqueira, Diakhatè, Hurtado e Geijo, tutte comparse in quel del Friuli), ha giochicchiato, rosicando i primi tre punti stagionali dopo due sconfitte (sonora quella col Malaga lo scorso week end, 4-0), ma sinceramente i meriti della squadra di mister Fabri si fermano a un livello molto basso: il Villareal si è quasi suicidato. Il primo tempo è terminato 0-0 con Yebda molto pericoloso da fuori e Uche (giocatore famoso per l’abilità che ha nel crearsi occasioni da rete e puntualmente sciuparle) che si divora due gol grandi quanto l’amarezza degli increduli tifosi amarillos. Il secondo tempo non cambia il registro della partita: un inguardabile e irriconoscibile Borja Valero sbaglia palloni come se piovesse, la manovra del Villareal è finalizzata alla circumnavigazione della difesa avversaria senza arrivare mai al tiro, Rossi predica nel deserto, ma lui stesso a volte pecca di precisione. Al ’56 capita quello che tutti si aspettavano: il Granada passa! A segnare è addirittura Uche, che come spesso capita, mette nel sacco la più difficile delle palle che gli capitano. La punta africana è brava a deviare di testa un bel cross dell’esterno sinistro argentino Jara. Garrido cerca di correre ai ripari e in pochi minuti Nilmar, De Guzman e Camunas rilevano rispettivamente gli spenti Ruben, Català e Cani, quest’ultimo uno dei meno peggio. La musica sembra cambiare e i canarini hanno due volte l’ooportunità di riacciuffare il pareggio: prima De Guzman sfiora l’incrocio dei pali con un bel tiro da fuori, poi Rossi stampa sul palo un rigore gentilmente regalatogli dall’arbitro Fernandez. Quasi per effetto divino anche la ribattuta del rigore (di De Guzman, da due passi) finisce fuori. Inutili gli sforzi finali, il Villareal esce con le ossa rotte dal Los Carmenes di Granada, contro un avversario molto, molto modesto. La sonora sconfitta con il Barça e il tour de force che li vede giocare praticamente ogni tre giorni, hanno molto ridimensionato i semifinalisti della scorsa Europa League. Di sicuro, quella vista stasera, è una squadra molto inferiore alle altre tre del girone di Champions: stato di forma approssimativo e poco affiatamento tra i reparti stanno rendendo quello che doveva essere un tranquillo inizio di stagione, l’inizio di un poderoso declino. Per Maggio e Dossena (o all’occorrenza Zuniga) dovrebbe essere ordinaria amministrazione superare i vari Català e Gaspar, e inoltre l’ex udinese Zapata sembra in difficoltà in una difesa spesso ballerina, dove lui e Musacchio non riescono a trovare la giusta intesa. Lavezzi, Cavani e Hamsik… ascoltate bene!
IL TABELLINO DELLA PARTITA
GRANADA 1-0 VILLAREAL
GRANADA (3-4-3) Roberto 6; Siqueira 6, Mainz 6.5, Diakhatè 6; Nyom 6.5, Yebda 7 (Abel 86 sv’), Martins 6.5 (Mikel Rico 69′ sv), Hurtado 6; Benitez 7, Uche 6.5 (Geijo 73′ sv), Jara 6. All. Garcìa Garcìa 6.5 (Fabri squalificato).
VILLAREAL (4-4-2) Cesar 6; Català 5 (De Guzman ’60 5), Musacchio 5.5, Zapata 5, Mario Gaspar 4.5; Cani 6 (Camunas ’80 sv), Bruno 5, Borja Valero 4.5, Marchena 5.5; Rossi 5, Ruben 4.5 (Nilmar ’60 6.5). All. Garrido 5
Arbitro: sign. Fernandez 4.5
Rete: Uche al 57′
Servizio a cura di Mirko Panico
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