L’Hoffenheim riesce laddove tutte le altre s’erano arrese: la squadra allenata da Stanislawski riesce a bloccare in casa la corazzata del Bayern Monaco, capace,prima di oggi, di raccogliere otto vittorie in altrettante uscite ufficiali (6 in Bundesliga e due in Champions) senza subire gol (l’ultimo lo scorso 7 agosto, nell’unica sconfitta dei bavaresi alla prima di Campionato, 1-0 con il Borussia Monchengladbach). Mister Heynckes, nonostante il periodo di forma eccezionale dei suoi, era partito cauto, pronosticando un match difficile e schierando, in barba al turnover, la miglior formazione. Il suo Bayern (che proponeva, rispetto all’undici abitualmente titolare, Boateng a destra al posto dell’infortunato Rafinha e Kroos al posto dello stanco Robben nel terzetto dietro il bomber Gomez) non ha mai corso rischi particolari, dovendo fronteggiare un Hoffenheim che praticamente si è preoccupato solo ed esclusivamente di proteggere il portiere Starke, spesso con dieci uomini dietro la linea del pallone. Il Chievo di Germania (Hoffenheim è un quartiere di Sinsheim di appena 3.200 anime) non ha impressionato per brillantezza di gioco o individualità di spicco, ma è sceso in campo con molta dedizione, lasciando al più quotato Bayern le redini del gioco, preoccupandosi esclusivamente di chiudere gli spazi ai bavaresi. Dal canto loro, Ribery & Co. hanno forse accusato la stanchezza dopo un tour de force che li aveva visti protagonisti in Germania ed in Europa. Il Francese è sembrato poco in vena, e nemmeno Robben, entrato nel secondo tempo, è riuscito a scuoterlo. La partita è molto noiosa, e gli unici spunti sono di Muller e David Luiz, bravi a creare potenziali occasioni-gol che tuttavia rimangono tali per la scarsa precisione di Gomez, fino ad oggi autore di reti a caterva. Neuer, porta a 1028′ i minuti senza reti subite, ed oggi non corre rischi particolari se non una spizzata di testa di Commper, che il portiere devia plasticamente in angolo, cimentandosi in una parata più spettacolare che difficile. I cambi di Heynckes non portano i frutti sperati, e la partita si avvia, lentamente e senza picchi di emozione, al 90′ (l’arbitro non concede nemmeno un minuto di recupero): 0-0 e tifosi di casa estasiati, ospiti delusi ma non troppo. Un minimo calo dei bavaresi era attendibile, tuttavia questo non mette a rischio il primato dei monegaschi in Bundes: 6 vittore, una sconfitta ed il pareggio odierno (l’x mancava al Bayern dallo scorso 23 aprile) sono il buon bottino che permette ai prossimi avversari del Napoli di primeggiare nel massimo Campionato tedesco. L’Hoffenheim li ha affrontati nell’unico modo possibile: difronte allo strapotere tecnico degli avversari, i ragazzi di Stanislawski hanno chiuso ogni minimo spazio, rinunciando spesso a giocare; rispetto a loro, il Napoli, può contare sulla qualità delle sue ripartenze, oltrechè alla solidità della sua retroguardia. La qualità di Inler nel far viaggiare il pallone più velocemente possibile verso i tre tenori e la velocità di questi ultimi, possono fare la differenza. Inoltre un Maggio al 100% può tener testa, raddoppiato da Campagnaro, a Robben, spaventosamente rapido ma un pò giù di tono. Inoltre Gargano può mettere in difficoltà seria Schweinsteiger, fulcro del gioco bavarese, con il suo dinamismo. Chi si aspetta un Napoli che giochi a viso aperto forse vive d’utopia, ma il gioco Mazzarriano, fatto di ripartenze di qualità, può davvero creare problemi ad una squadra, che comunque, non sembra avere punti deboli evidenti.
Servizio a cura di Mirko Panico
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