Sono la speranza dell’Uruguay. Un sogno costellato da 56 gol in due: Suarez 35, bomber all time della Celeste e Cavani 21. La coppia che il più piccolo Paese, per abitanti, presente al Mondiale, sa che nessuna altra nazionale può presentare. Cavani segna, l’ha fatto nella partita del commiato, mercoledì sera con la Slovenia, Suarez da lunedì, undici giorni dopo l’intervento al menisco al ginocchio, è tornato nel gruppo. « Non c’è una tempistica per il rientro – ha spiegato il dotto Alberto Pan, medico dell’Uruguay – ma sta progredendo bene ». C’è fiducia, tenuta nascosta, di poter presentare quella coppia dei desideri se non proprio con l’Inghilterra, almeno con l’Italia, nella terza e ultima partita del girone, il 24 giugno.
COME BALE. Nell’attesa di rivedere i due bomber assieme sul campo, Suarez e Cavani, più il primo del secondo, sono protagonisti anche del mercato. Il Real Madrid sarebbe disposto a spendere la stessa cifra, anche di più, pagata per Bale, ufficialmente 91 milioni di euro, per strappare il ‘Pistolero’ al Liverpool, per metterlo accanto a Ronaldo. Dai 90 ai 100 milioni di euro: sono i preventivi che arrivano dalla Spagna e che hanno come obiettivo Suarez che ha un contratto da 10 milioni di euro l’anno con il Liverpool fino al 2018 con una clausola rescissoria appunto attorno ai 91 milioni. E se Suarez, pur essendo legato, e non solo contrattualmente, ai Reds, vorrebbe il Real, anche Cavani potrebbe trovarsi al centro di una trattativa che lo porterebbe in Inghilterra: il Psg non ha nessuna intenzione di venderlo (come del resto, almeno per il momento, anche il Liverpool con Suarez) ma il Manchester United avrebbe 270 milioni di euro da investire sul mercato e l’obiettivo principale sarebbe proprio il ‘Matador’.
IL SILENZIO. Non è più una sorpresa vedere un atleta, calcio o tennis che sia, fare il gesto del silenzio e, la stessa cosa è capitata al “Centenario”, protagonista Cavani che, dopo il gol, prima ha baciato la maglia, poi rivolto alla tribuna Colombes, ha avvicinato il dito al naso nel classico gesto. Nell’euforia della serata in pochi se ne sono accorti, ma chi l’ha notato è rimasto sorpreso, proprio per il clima di festa che si respirava. Con chi ce l’aveva il Matador? Non l’ha detto, forse l’unica spiegazione la possono dare i cori per Suarez intonati fino a quel momento. Cavani, 21 gol con la Celeste in 62 incontri, nonostante tutto non è entrato totalmente nel cuore della tifoseria come il ‘Pistolero’. Avrà forse male intepretato l’affetto della gente per il bomber ancora da recuperare?
DEDICATO ANCHE ALL’ITALIA. Saranno i progressi, evidenti, mostrati nel secondo test con la Slovenia, sarà quell’aria di “Maracanaço“, sarà la consapevolezza di avere un gruppo competitivo, con grande esperienza alle spalle e poi con l’appoggio di una nazione intera ma il Maestro Tabarez si è aperto mostrando una grande fiducia:
« Questa squadra sta lavorando molto – ha spiegato mercoledì sera – questa disposizione mi piace. Ci sono stati progressi, anche se l’attacco nel primo tempo non mi ha convinto molto, ma è migliorato nella ripresa. Per il Mondiale non posso dire quello che faremo, solo che ci preparemo per la prima partita e poi per la seconda… Non posso fare una diagnosi di quello che abbiamo e di quello che ci manca, dipende dall’avversario e noi pensiamo molto a chi ci troviamo davanti ». Ecco le parole che l’Italia non deve dimenticare: « I nostri avversari – ha spiegato ancora il Maestro – cerchiamo di limitarli, creando loro dei problemi, di giocare alla pari per quello che riguarda l’atteggiamento, la preparazione fisica e la voglia di vincere. Poi alla fine si vedrà chi è il migliore e chi farà più gol.
Fonte: Corriere dello Sport
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