L’avvocato Luca Tettamanti:
«Dirigenti di club europei mi chiedono perché una squadra come il Napoli abbia avuto la penalizzazione di 2 punti: si stupiscono, è difficile per loro capire un provvedimento di tale portata per il comportamento del terzo portiere, mai utilizzato». Il legale rappresenta il prestigioso studio di Losanna «Libra Law», specializzato in diritto sportivo. Ha recentemente difeso l’Albinoleffe, che ha visto ridotta la penalizzazione da 15 a 9 punti in serie B «e venerdì io e il collega Eduardo Chiacchio aspettiamo il verdetto del Tribunale nazionale dello sport».
Avvocato Tettamanti, qual è il suo parere sul caso Napoli?
«È una vicenda particolare, che conferma che la giustizia sportiva non può buttare tutti i club nel calderone. Il Napoli è stato penalizzato per i comportamenti del terzo portiere Gianello, che non giocava mai, e di un tesserato, Giusti, che non era rappresentante dell’altro club e non poteva avere alcuna influenza. La particolarità del caso è stata evidenziata dal procuratore Palazzi, che aveva chiesto il -1 alla Commissione disciplinare».
Cosa potrebbe accadere giovedì?
«Gianello e il suo legale hanno chiesto la derubricazione del reato: da illecito sportivo in articolo 1, ovvero slealtà sportiva. Se l’ex portiere venisse accusato di violazione dell’articolo 1, la penalizzazione sarebbe annullata. In ogni caso, mi aspetterei una riduzione proporzionale alla vicenda legata ad un calciatore che avrebbe portato avanti questo “piano” in maniera univoca: ciò anche se non vi fosse la derubricazione dell’accusa a Gianello e se venisse confermata la sua squalifica per tre anni e tre mesi».
Gianello tentò di coinvolgere due compagni, Cannavaro e Grava.
«Non si possono prendere in considerazione tutti i discorsi da spogliatoio. Uno dice: vediamo di sistemare le cose. I compagni replicano: smettila, cosa dici? Il discorso dei rapporti tra i calciatori è da correggere sotto l’aspetto della giustizia sportiva perché a loro non piace essere ritenuti delatori: se uno dice qualcosa, il compagno che fa, va subito dalla Procura federale? Ma c’è un altro aspetto che colpisce di questa vicenda».
Quale?
«Non c’è stato giro di soldi in relazione alla partita Sampdoria-Napoli. Gianello, o chi per lui, non si è presentato con la valigetta. È assurdo penalizzare una società sulla base di chiacchiere».
Il Napoli ha subito il -2 per la responsabilità oggettiva.
«A parte il fatto che il codice di giustizia non prevede un tariffario, quindi l’automatica applicazione di 2 punti per tutti i casi, io sono favorevole alla responsabilità oggettiva perché alcuni club potrebbero approfittare della “non punibilità”. Occorre una valutazione per ogni singola vicenda, come sta già facendo il Tribunale nazionale dello sport. E non può esistere, lo sottolineo, un criterio matematico per l’assegnazione della pena».
Il presidente federale Abete pensa ad una revisione della responsabilità oggettiva: sarà possibile?
«È opportuno fare riferimento all’Uefa, che adopera un criterio più permissivo, a meno che non vi sia la responsabilità diretta della società in un illecito. C’è stato recentemente il caso di un club ucraino ammesso all’Europa League anche se suoi calciatori si erano venduti una partita perché è stato accertato che non vi erano responsabilità dei dirigenti».
A proposito dell’Uefa. Il presidente Platini esclude provvedimenti a carico del Napoli per questa Europa League: e per l’eventuale prossimo torneo?
«L’assoluzione del club in secondo grado è importante anche sotto questo aspetto perché nella richiesta di licenza Uefa per partecipare alle coppe i club devono indicare eventuali provvedimenti disciplinari adottati a loro carico».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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