La presunta evasione fiscale di Maradona? Archiviata. Era l’8 gennaio 1992. Così in un procedimento penale il tribunale di Napoli archiviò la vicenda di Diego. Un altro documento reso noto da Angelo Pisani, legale del Pibe nella vertenza con il Fisco italiano di circa 40 milioni.
«Tutto nacque dalla cifra da tre miliardi e mezzo di lire che per l’Agenzia delle entrate il Napoli non avrebbe pagato per il dipendente Maradona, procedimento per l’accertamento presupposto di presunte cartelle a Diego mai arrivate come l’accertamento stesso», dice il legale. Il 2 dicembre 1991 il Pm Luigi Frunzio, già presidente sezione tributaria del Tribunale, oggi presidente commissione tributaria di Napoli, chiede l’archiviazione, atto n.1131390. Pisani cita quanto scrisse il pm «non sussistono elementi e riscontri concreti per ritenere che i corrispettivi versati dal Calcio Napoli» alle società di gestione immagine dei calciatori «costituiscano elargizione di compensi a Maradona e che pertanto quest’ultimo abbia presentato dichiarazione infedele. Risulta del tutto lecita la condotta di Maradona. L’Agenzia Entrate non ha fornito prova degli addebiti». L’otto gennaio ’92 il Gip Maria Di Addea firma l’ordinanza di archiviazione n.225992 e conclude «visti gli atti relativi a Maradona Diego Armando e letta la richiesta del pm per cui non sussiste il fatto e rilevato che non emergono estremi di reato in conformità alla richiesta del pm dispone archiviazione».
Il 29 giugno 1994 c’è la sentenza della Commissione tributaria regionale Campania (presidente Giuseppe Persico) che coinvolge l’ex Calcio Napoli, Alemao e Careca «ma di fatto anche Maradona come coobbligato», scrivono i giudici e ricorda Pisani. Pagina 19: «Anche per il caso Maradona, i giudici penali hanno definito i procedimenti a carico dei rappresentanti del Calcio Napoli. Hanno escluso per tutti e tre i calciatori che i corrispettivi versati agli sponsor fossero in realtà ulteriori retribuzioni destinate ai calciatori. Nemmeno per il caso Maradona l’ufficio ha prodotto nuovi elementi di prova». Pisani rileva: «In Italia non si leggono le carte. Già i pm stabilirono nel ’92 che non c’era reato e la condotta di Diego era lecita e lo stesso è emerso nella sentenza del ’94. Maradona non è un evasore, non esiste violazione, né reato e né colpevole».
Temi tornati ieri a «Domenica in» a «L’Arena» condotta da Massimo Giletti. Sulla vicenda sono intervenuti Pisani, il direttore del Mattino Virman Cusenza, Domenico De Masi, Klaus Davi, Tommaso Cerno dell’Espresso, Gianni Ippoliti, il direttore del «Tempo» Mario Sechi, il costituzionalista Michele Ainis, Giuseppe Sottile del «Foglio». Al dibattito, ancora una volta, è emerso che Careca e Alemao fecero ricorso Mardona no.
E da Dubai Diego invia un sms per la coppa vinta: «Grande Napoli, il mio cuore sta con i napoletani».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro